Aree interne, Barberini e Smacchi alla giunta: “Si finanzi anche la Valnerina e l’Eugubino-Gualdese”

“Sui finanziamenti per le aree interne non è accettabile una divisione dell’Umbria in zone di serie A e B, non è possibile escludere la Valnerina e non finanziare di fatto i progetti dell’area interna Eugubino-Gualdese con i fondi specifici erogati dal ministero dello Sviluppo economico”. Lo affermano i consiglieri regionali del Partito democratico Andrea Smacchi e Luca Barberini.

I lavori della Commissione hanno fatto emergere una situazione che non risponde alla reale condizione dei territori marginali visto che da un lato si identificano due aree interne rispettivamente il comprensorio dell’Orvietano e l’area Eugubino-Gualdese ma solamente una, cioè quella dell’Orvietano, di fatto verrà finanziata.

“Noi – continuano Smacchi e Barberini – riteniamo che si debba innanzitutto individuare una terza area interna che interessi tutti i Comuni della Valnerina e successivamente ripartire i 4, 2 milioni disponibili tra tutte le aree. I criteri portanti con cui si devono individuare le aree interne – spiegano Smacchi e Barberini – sono la lontananza dai servizi essenziali, la carenza infrastrutturale e di reti ferroviarie, oltre alla debolezza dei servizi socio-assistenziali”.

“È impensabile – evidenzia Smacchi – che dopo avere individuato i territori dell’ Eugubino-Gualdese come area interna, la si escluda dai finanziamenti; una zona che, sin dagli anni ’60, ha subito la più forte emigrazione della storia regionale e negli ultimi anni è stata la zona con le maggiori crisi industriali, oltre ad essere isolata dal punto di vista ferroviario”.

Nei mesi scorsi è stato presentato il Progetto Integrato per l’Area Interna denominata – Umbria Nord Est – un lavoro di grande pregio che analizza i risultati positivi ottenuti negli ultimi anni con politiche di cooperazione nei servizi essenziali, di tutela e valorizzazione delle risorse ambientali. La marginalizzazione dei piccoli Comuni – continua Smacchi – è un processo che si può invertire con politiche di coesione sociale e crescita che hanno bisogno di finanziamenti mirati per obbiettivi di medio termine.

Dello stesso avviso è il consigliere Barberini che ritiene

“inderogabile l’opportunità di individuare e finanziare la Valnerina come area interna. Questo territorio non ha nessuna rete ferroviaria, non ha un presidio ospedaliero sede di DEA, soffre da sempre di gravissime carenze infrastrutturali e ha pochissimi istituti scolastici superiori, tanto da obbligare molti ragazzi a percorrere giornalmente quasi 100 chilometri per recarsi a studiare a Spoleto o a Foligno”.

I due consiglieri del Pd chiedono, dunque, alla giunta regionale “di non dividere la Regione in zone di serie A e B e di rivolgere i fondi individuati o da individuare per le aree interne anche alla fascia appenninica e alla Valnerina”.

“Non sosterremo provvedimenti e assetti dell’Umbria miopi e tesi a escludere territori dove si scontano ancora gli effetti del dramma dell’emigrazione, dello spopolamento e della carenza storica di servizi degni di questo nome – chiosano Smacchi e Barberini ritenendo – imprescindibile l’individuazione di soluzioni che consentano il finanziamento immediato dei progetti presentati che migliorino la mobilità, il sistema dell’istruzione e la tutela della salute e che dovranno essere perseguiti sia attraverso i finanziamenti definiti dalla legge di stabilità 2014 sia da futuri co-finanziamenti con fondi comunitari”.

“Non ci renderemo disponibili – concludono – alla divisione della regione in territori che hanno già beneficiato di particolari finanziamenti e altri che, pur avendone più di tutti i requisiti, vengono marginalizzati e relegati a zone di secondo livello dove, eventualmente, far arrivare qualche spicciolo di euro tanto per tenerle buone”.

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