CHE COSA PUO’ INSEGNARCI IL TERREMOTO IN TURCHIA ?

di Pierluigi Castellani

Sono sotto gli occhi di tutti le immagini devastanti del terremoto che ha colpito la Turchia e la parte settentrionale della Siria. Migliaia di morti, intere città distrutte, palazzi sbriciolati come cartone, lutti e intere famiglie senza più una casa ora costrette al gelo senza cibo e medicinali. Eppure da questa immane tragedia qualcosa di buono si può ricavare, perché grande è la solidarietà scattata in tutte le parti del mondo anche da parte di stati come la Grecia e Cipro non certo in buoni rapporti con la Turchia. Così si trovano fianco a fianco soccorritori ,che mai avrebbero pensato di trovarsi uniti a cercare ancora i vivi sotto le macerie portando medicinali e generi di prima necessità ai sopravvissuti. Da ovest e da est tantissimi paesi si sono mossi, superando incomprensioni e divergenze, uniti solo da quel senso di umanità, che nelle difficoltà affratella i popoli, anche quei popoli, che per circostanze spesso non volute da loro si trovano in guerra. Ed allora una domanda sorge spontanea. Perché quegli stessi popoli che si riconoscono uniti nel nome della solidarietà  come appartenenti alla medesima dimensione umana non riescono a porre fine alle guerre, che li dividono e li contrappongono? Se si trovano uniti di fronte alla inesorabilità della natura perché non riescono a far cessare la guerra , che è invece originata proprio dalla volontà degli uomini? Sembra che quella volontà e generosità che li spinge ad affrontare disagi e pericoli per soccorre altri popoli viene meno quando la cessazione della guerra e la ricerca della pace dipendono da quella medesima volontà, che li affratella di fronte ad un disastroso evento naturale. Quindi l’uomo se vuole può vivere in pace con tutti e far cessare i conflitti e le guerre, che sono tante nel mondo, non c’è solo quella in Ucraina, come ricorda sempre Papa Francesco. C’è purtroppo qualche segnale in controtendenza , se è vero , come riportano i media, che in Siria la guerra civile, che  insanguina quel territorio, continua nonostante la tragedia che quel popolo vive in questo momento. Tanto che il terremoto ha  distrutto le case di Aleppo completando la devastazione della guerra. Ed anche nei soccorsi pare che il male all’origine di quella guerra, fa dire  a qualche familiare di Assad, che gli aiuti non vanno portati a chi si sta contrapponendo a quel regime. Forse l’abisso umano non trova mai limite anche  in una situazione gravissima come quella in cui si trova quel territorio. Ma le immagini dei tanti soccorritori, che si sono subito mobilitati per portare aiuto e conforto alle popolazioni colpite. ci spingono a coltivare la speranza, che il pianeta terra ,che tutti ci unisce, può avere un futuro migliore.