Elogio dell’inflazione

di Pierluigi Castellani

E’ abbastanza sorprendente ,per chi ha vissuto momenti in cui l ‘inflazione è stata anche a due cifre, leggere tante preoccupate dichiarazioni, come in questi giorni, circa la necessità di una contenuta inflazione per agganciare la ripresa. Nouriel Roubini sostiene su Repubblica del 16 u.s. la necessita’di salari minimi europei “per mettere uno stop alla caduta dell ‘inflazione in una tipica dinamica disinflattiva.”

E prima di lui premi Nobel liberal come Stiglitz e Krugman hanno cercato di dimostrare in molti scritti l’opportunità di una controllata inflazione perché si torni a sperare di uscire dalla crisi. Sono tutte teorie Keynesiane che si oppongono al rigore ed alla austerity purchessia e si trovano al centro del dibattito europeo tra rigoristi e flessibilisti. Questo sta a dimostrare, semmai c’è ne fosse ancora bisogno, che le varie teorie economiche impattono con i reali problemi della gente e che quindi dalla scelta di una linea anziché un’ altra dipende il destino di milioni di persone. Questo non significa certamente che si debba tornare alla inflazione a due cifre, ma che molto dei destini del mondo dipende dalla spesa e dai flussi di denaro che si riescono ad immettere nelle attività produttive. Forse l ‘Europa , anche con il decisivo intervento dell’ Italia e del suo governo, sta cominciando a capirlo.

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