EUROPA

Stella /Nel fischio di ieri abbiamo detto : ” libero fischio in libero Stato”. Però c’è un limite a tutto. quel gregge di imbecilli che all’Olimpico fischiavano l’Inno Nazionale è stato qualificato come “una fetta di italiani che non si riconosce nel sistema”. Come rilancia giustamente il Premier: “chi cavalca lo sfascio è uno sciacallo”. Dal calcio all’Europa, quale è lo stato dell’arte? I nostri Nostradamus sostengono che il 42% degli italiani ha già deciso per chi votare. Ancora ad oggi sulla stessa quota si attestano gli astenzionisti. Sulle intenzioni di voto cresce il consenso al PD, cala un pò M5S. Il leader più stimato è il toscano (52%) alle sue spalle il genovese (31%). Insomma "un berby tra rabbia e speraza, una sfida da vincere per cambiare l'Europa". Ma come la cambiamo questa Europa? A colpi di slogan? "Via dall'Europa", "non vogliamo essere tedeschi", "più Italia in Europa", "più Europa in Umbria". Noi oggi vogliamo proporne uno, molto datato (1944) ma altrettanto attuale: "per un'Europa libera e unita" (Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, dal confino di Ventotene).

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