L’ARGINE DELLA DEMOCRAZIA

di Pierluigi Castellani

C’è voluto re Carlo III per ricordarci il valore fondante della democrazia. Il sovrano della più antica democrazia del mondo nel suo discorso al parlamento italiano ha detto con chiarezza che sta nella democrazia il valore che unisce la Gran Bretagna e l’Italia e la stessa Europa di cui nonostante la brexit l’Inghilterra si ritiene di farne ancora parte. Ed ha aggiunto, perché non ci fosse ombra di dubbio, che la democrazia ha un fondamento antifascista costruito con il sangue dei militari inglesi e dei partigiani italiani, che insieme si opposero e collaborarono per  battere le truppe naziste che occupavano l’Italia. Non mi nascondo che gli italiani siano stati forse più affascinati dal portamento della coppia reale, che proprio a Roma ha voluto festeggiare il ventesimo anniversario del loro matrimonio, piuttosto che dalle parole del sovrano pronunciate in parlamento. Del resto è conosciuta la simpatia degli italiani per la corona britannica alimentata dal lungo regno di Elisabetta II e dalla tragica vicenda della principessa Diana ,ma pur sempre le parole di Carlo III sono lì ,iscritte nella storia del nostro parlamento dal rappresentante della più antica monarchia parlamentare. E queste parole cadono in un momento di confusione nel mondo causata dall’irrompere sulla scena mondiale di Donald Trump con la sua imprevedibile irruenza ,che sta sovvertendo le sorti del mondo con la guerra commerciale a cui ha dato inizio, danneggiando l’economia di tutto il mondo ed anche quella degli americani, che si sono ritrovati più poveri con l’inizio del suo secondo mandato da presidente. Ma c’è qualcosa di più da riflettere proprio pensando all’enorme distanza dalla postura istituzionale della coppia reale britannica e la convulsa e contraddittoria irruenza del tycoon che occupa la Casa Bianca e che governa con ordini esecutivi in spregio del congresso americano. Ma sta proprio qui l’argine della democrazia nei confronti di chi ama gli autocrati e l’uomo solo al comando, sta nella difesa del parlamento, che diventa il vero argine nei confronti della semplificazione autocratica in cui sta scivolando pericolosamente il mondo. Purtroppo non sembrano di accorgersi di questo gli stimatori di Trump del nostro paese e l’indifferenza di molti giovani stando ad alcuni sondaggi che circolano in questi giorni. C’è quindi molto da riflettere anche perché la tiepidezza nei confronti della democrazia è certificata dall’alto numero dell’astensionismo verificatosi nell’affluenza alle urne  elettorali. Ed allora come reagire? Sta alla classe politica portare avanti quelle riforme che possano avvicinare la gente alla politica a cominciare dal cancellare nella legge elettorale le liste bloccate, che privilegiano gli amici delle segreterie nazionali dei partiti non permettendo una scelta libera da parte degli elettori dei candidati. E poi c’è da rendere la democrazia più spedita nell’affrontare le scelte a cui l’ opinione pubblica è molto attenta e riforme dei meccanismi per la selezione della classe dirigente. Quindi una classe politica più vicina alla gente mettendo al bando quel populismo, che è diventato il male oscuro della democrazia. Ci voleva il rappresentante di un’antica monarchia per ricordarci tutto questo anche se, non sarà sfuggito a nessuno, il comune sentire tra Carlo III ed il nostro presidente della repubblica Sergio Mattarella.