LE MILLE FACCE DELLA MELONI

di Pierluigi Castellani

Qual’è la vera Meloni, quella che sposando il sostegno all’Ucraina diceva che l’aiuto italiano non sarebbe mancato fino alla vittoria, o la Meloni che ora nega di aver mai parlato di vittoria? E’ la Meloni che atteggiandosi a statista nei consessi europei vantava un saldo rapporto con Ursula von der Leyn  abbracciando insieme alla Ursula l’europeismo più convinto o la Meloni che ora frena sull’Europa subendo il fascino dello studio ovale della Casa Bianca a cui però ancora non è stata ammessa? E’ la Meloni che in veste di capo popolo prometteva l’eliminazione delle accise sulla benzina o è la premier che ora aumenta quelle accise? E si potrebbe continuare su questa strada per molto tempo. La verità è che non sappiamo quale sia la Giorgia Meloni vera, perché pronta a contraddirsi con estrema facilità anche quando rifugge dal dibattito parlamentare chiamata dalle forze dell’opposizione che reclamano la sua presenza. La capo popolo, che avevamo conosciuto nelle sue numerose performance elettorali con la risposta semplice a problemi complessi, ora che si trova alla guida di un governo ed è per forza immersa nella realtà di questi problemi ,non potendo nasconderli sotto il tappeto, diventa allora sfuggente  nascondendo anche quelli che derivano  dai due suoi vicepremier divisi su tutto. Che fa allora? Improvvisa una vera e propria piazzata in parlamento denigrando strumentalmente il manifesto di Ventotene senza il quale non ci sarebbe stata neppure l’Europa di oggi, anzi nessuna Europa. Così l’opinione pubblica viene distratta per non farla pensare alle bollette che  non può pagare , al diminuito potere d’acquisto delle famiglie ed  alla stagnazione economica dietro l’angolo come il calo della produzione industriale avverte. l’Italia e l’Europa sono ad un momento di svolta. Ciò imporrebbe a chi è alla guida del governo di cercare solidarietà oltre i confini della propria maggioranza, di assumere un ruolo di pacificatore, di  parlare all’opinione pubblica ed al parlamento il linguaggio della verità. Ed invece niente di tutto questo, perché alzare la voce in parlamento e denigrare gli avversari è più facile e forse più redditizio nell’incalzare quotidiano dei sondaggi, che ancora sembrano premiarla. Ma ora sorge una doverosa domanda nei confronti dell’opposizione. Qual’è la vera faccia dell’opposizione, che fanno le opposizioni di fronte a tutto questo? Si fanno una concorrenza spietata per guadagnare un voto in più quasi fosse stata indetta una gara a chi meglio riesce ad agguantare l’ambito trofeo della guida dell’opposizione. Di tempo non ce n’è più molto se si vuole creare un’alternativa da offrire al paese. Fino ad ora però non si può che riscontrare amaramente con Romano Prodi , che ci sono le opposizioni ma nessuna concreta alternativa a questa destra al governo.