L’ORSO RUSSO HA ADDENTATO L’UCRAINA

di Pierluigi Castellani

Non erano pochi quelli, che, in campo occidentale, pensavano che gli avvertimenti di Joe Biden sul pericolo imminente di un’invasione russa dell’Ucraina fossero esagerarti e dettati dalla necessità del presidente Usa di riconquistare il consenso dell’opinione pubblica americana. Ed invece i timori di Biden, basati sulle informazioni fornitagli da un efficiente servizio di intelligence, si sono dimostrati ampiamente fondati. Ora l’Europa ed il mondo intero si trovano con una guerra scoppiata nel cuore dell’Europa vicina a popoli, oramai facenti parte dell’ Ue e della Nato, che si sentono minacciati. Ma dove vuole veramente arrivare Putin? Questa è la domanda che le diplomazie occidentali si stanno facendo. Al nuovo Zar basterà ricondurre nell’ambito della propria influenza l’Ucraina attraverso l’insediamento a Kiev di un governo fantoccio guidato da ucraini filorussi o vuole andare oltre  costringendo la Nato a reagire a difesa di stati membri come prevedono i trattati ? Questo è lo scenario più fosco che il mondo ha davanti. Forse Putin ha voluto riaffermare l’ingerenza russa su di uno stato, che , ha detto, fu creato artificialmente dai bolscevichi, e privo di una sua identità nazionale. Ma questo pericoloso ragionamento, che trova l’infantile giustificazione secondo Putin che l’intervento russo serve per denazificare l’ Ucraina, un paese non solo fino ad ora libero ed indipendente, ma anche che ha eletto un presidente ebreo e russofono per giunta. Come si fa a dire che l’Ucraina è in mano a nostalgici del nazismo quando recentemente il parlamento ucraino ha approvato una legge contro l’antisemitismo. E’ evidente che l’armamentario propagandistico di Putin è quello tipico del populismo, che deve comunque giustificare le proprie azioni evocando ed inventando ingiustificati  pericoli che colgano la suscettibilità dell’opinione pubblica. Ora sono purtroppo prevedibili conseguenze per l’ Europa ed in particolare per l’Italia. Le dure sanzioni annunciate da Biden e dall’Europa contro la Russia saranno sicuramente negative per la fragile economia russa, che ha bisogno di approvvigionarsi della tecnologia europea per la produzione di casa;  ci sarà il crollo del rublo con gravi conseguenze per il popolo russo ed anche i ricchi oligarchi, amici di Putin, saranno danneggiati nei loro affari e vedranno congelate le loro ricchezze accumulate soprattutto nelle banche londinesi. Ma tutto questo comporterà dei contraccolpi per la nostra economia. Il prezzo del petrolio e del gas farà crescere i prezzi e l’inflazione come già si avverte e la crescita della nostra economia rallenterà anche perché saranno bloccate le nostre esportazioni nei confronti della Russia e dei paesi dalla Russia controllati. Già il grido di allarme si è elevato dalle imprese italiani che esportano il made in Italy ed i nostri prodotti agricoli pregiati come il vino. Ma ci sono anche altri pericoli che ad un osservatore attento non possono sfuggire. Le tiepidezze nei confronti di Putin da parte di esponenti della destra italiana e quanto sta emergendo negli Usa con Trump e parte dei repubblicani che riconoscono a Putin di essere un genio (sic !) della politica e considerano ancora Biden illegittimo perché la sua elezione sarebbe frutto di una truffa , tutto questo fa pensare che la nostra democrazia è fragile se non si sente unita di fronte all’autoritarismo di uno, come Putin, che ha calpestato i diritti dei propri oppositori ed i trattati internazionali su cui si regge l’Onu aggredendo un paese libero ed indipendente. Ma allora dalla situazione che si è venuta a creare con l’aggressione russa all’Ucraina c’è in gioco qualcosa di più, c’è in gioco la stessa democrazia, che, pena la sua sopravvivenza, non si può dimostrare fragile ed imbelle di fronte al proliferare dell’autoritarismo non solo in Russia, ma anche in altri stati alcuni dei quali facenti parte dell’Europa. Possibile che quello che non è stato capace di fare Stalin riesca impunemente a Putin? E’ questo il pesante interrogativo che sta pesando sulle nostre coscienze.