Montefalco, l’opposizione: ” Scioglimento del Consiglio inevitabile”

Il commissario ad acta per il bilancio è arrivato da un mese, un assessore si è dimesso e la situazione complessiva del Comune di Montefalco sempre di più sembra vivere una condizione surreale. Un’atmosfera kafkiana caratterizza l’intera vicenda con l’opposizione che torna a chiedere un passo indietro al Sindaco Luigi Titta. ” Ci vorrebbe Mandrake ! “, grida la minoranza. Ci sono state anche le dimissioni dell’assessore  Alimenti a sollecitare una parte del Consiglio comunale : ” Caro Sindaco siamo ancora senza bilancio e il Comune sotto commissariamento ad acta”.  L’opposizione ricorda al primo cittadino che ” il tempo delle scelte è ormai scaduto: non ci sono le condizioni per approvare il bilancio 2020, pertanto la procedura di commissariamento ad acta non può che concludersi con l’unica conseguenza possibile, ovvero lo scioglimento del Consiglio comunale a cui dovrà far seguito l’adozione di tutte le misure necessarie e obbligatorie previste dalla legge per la salvaguardia della finanza pubblica e dei servizi essenziali della città”.  Tra l’altro – ricorda l’opposizione-  il bilancio 2020 presenta un dato negativo di 1 milione e 186 mila euro. Tale squilibrio è composto per circa 900 mila euro dalla rata annuale del piano di rientro dai 4,2 milioni di euro di disavanzo accertati a rendiconto  2019 e ” i restanti 300 mila euro da nuovo deficit riferito al solo anno 2020 “. Insomma , a parere dell’opposizione, più tempo passo e più cresce il deficit.