PASQUA 2025 E IL GIUBILEO DELLA SPERANZA

di Pierluigi Castellani

Ancora una Pasqua insanguinata . Non cessano le guerre che stanno devastando l’Ucraina e la Palestina. Due posti in cui il richiamo di Cristo dovrebbe indurre a far cessare prontamente il rumore delle armi. In Ucraina perché quest’anno la Pasqua ortodossa coincide con quella cattolica ed in Palestina perché proprio in quel luogo fu consumato il sangue del Salvatore. Ma tutti i richiami alla pace e tutta la diplomazia internazionale non hanno prodotto neppure qualche tregua duratura. Neppure la pressione internazionale  ha indotto al cessate il fuoco. Purtroppo nel conflitto tra la Russia e l’Ucraina domina ancora dopo tre anni la volontà di Putin di ricondurre sotto il dominio della Russia tutte le terre dell’antico impero zarista e dell’Unione Sovietica ed in Palestina si è insediato un odio troppo atavico per essere estirpato a cui si aggiunge la volontà di Netanyahu di mantenere il potere alleato alla destra estrema israeliana, che rivendica più territorio per i coloni e vuole cacciare tutti i palestinesi dalla striscia di Gaza con la copertura di Donald Trump. Il presidente degli Usa, ricordiamolo, si è insediato alla Casa Bianca dichiarandosi capace di far cessare in 24 ore la guerra ed ora invece si trova  a corteggiare Putin pensando di potere sottrarre la Russia all’abbraccio con la Cina per poter tornare all’ antica politica di potenza con solo tre attori internazionali: gli Usa, la Russia e la Cina. Questa politica sta sconvolgendo l’ordine mondiale, che nel bene e nel male si era instaurato dopo la seconda guerra mondiale e sta rivelando tutta l’impotenza delle istituzioni internazionali, come l’Onu, che dovrebbero invece garantire la pace in tutte le parti del mondo. Così Gesù si trova nuovamente ad essere crocifisso proprio da coloro, che a parole si dicono suoi seguaci mentre rimane inascoltata la voce di Papa Francesco, che anche con la sua personale sofferenza e con tutta la sua fragilità offerta all’intero pianeta è instancabile con il suo continuo richiamo alla pace. Ma il Papa ci ricorda con il Giubileo in atto  il dovere della speranza, che non solo è una delle tre virtù teologali, ma è imprescindibile forza per segnare in positivo il tempo che ci è davanti. Non si può non continuare a sperare, ma come ricorda Charles Péguy “la speranza non va da sé ” , perché sperare è  difficile ed impone a tutti noi il dovere di collaborare perché il disegno della speranza non venga meno. Sperare implica la collaborazione delle donne e degli uomini di questo nostro tempo sapendo che se non si coltiva la speranza il mondo intero è condannato alla disperazione. Ed è quindi con questo invito alla speranza , che intendiamo rivolgere un caloroso Buona Pasqua a tutti gli amici di Umbria Domani.