PRESIDENTI O GOVERNATORI?

di Pierluigi Castellani

E’ oramai diffusa, soprattutto nel linguaggio dei mass media, l’abitudine di chiamare i Presidenti delle nostre Regioni con l’appellativo di Governatori, nell’intento, almeno così sembra, di dare forza evocativa alla funzione che i Presidenti stanno svolgendo in questa situazione di emergenza da coronovirus. Si vuole quasi assimilare le funzioni e le prerogative dei presidenti delle regioni a quelle dei governatori degli stati americani dimenticando che gli USA sono davvero una Federazione di Stati quando in Italia le Regioni sono un livello, certamente importante, di autonomia,  ma che, in diversa misura, è riconosciuta dall’art.114 della Costituzione, come rivisitato dalla legge di riforma costituzionale del 2001, anche a comuni, province e città metropolitane. E’ abbastanza evidente che questo appellativo di governatori è in qualche modo mutuato dalla spinta federalista sollecitata in quegli anni dalla Lega Nord, che ha finito per influenzare anche il legislatore di centrosinistra del 2001, che nell’intento di togliere argomenti e motivazioni alla propaganda elettorale della Lega, allora guidata da Umberto Bossi, si è spinto ad individuare modalità di autonomia rafforzata per le Regioni  che lo richiedano, questione questa tutt’ora aperta sul tavolo del ministro Francesco Boccia. E’ bene però ricordare che l’art.121 della Costituzione nell’elencare gli organi della Regione individua, tra questi, esplicitamente il Presidente della Giunta non volendo affatto prevedere un accrescimento di questa funzione fino al rango di governatore di uno Stato come negli USA dove altra è stata la storia e dove il federalismo è nato partendo dal basso, da una specifica volontà espressa dai cittadini di ciascuno Stato di quella Unione. Invece nel nostro paese, invertendo la procedura, si vorrebbe far nascere il federalismo dall’alto come concessione dello Stato Sovrano. E’ in questo equivoco che oramai si è diffusa la consuetudine di appellare i presidenti delle regioni con il titolo di “governatore”, consuetudine ora rafforzata dal ruolo che questi stanno assumendo nei contrasti intercorsi tra governo centrale e regioni su alcune questioni riguardanti la gestione della graduale riapertura delle attività sospese per la pandemia. Contrasti che hanno fatto nascere in molti la necessità di precisare meglio le rispettive competenze tra stato e singole regioni in materia di tutela della salute pubblica. Ecco perché insistere con l’appellativo di governatori nei confronti dei  nostri presidenti di regione è fuorviante, sembra infatti che si voglia  perdere il necessario ossequio di tutti nei confronti del dettato costituzionale, che in ogni caso fa delle regioni entità con una forte ed accentuata autonomia ma pur sempre all’interno di un quadro di unitarietà della Repubblica, che impone a tutti una leale e non conflittuale collaborazione.

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