PROTESTE: LETTA E ALFANO, LINEA DURA CONTRO GLI AUTOTRASPORTATORI

”Non è vero che i forconi rappresentano tutto il Paese. Si tratta di una piccola minoranza Quando il governo deve discutere, affronta il problema con le categorie economiche di riferimento, con chi rappresenta il 90% di quelle categorie”. Lo dichiara Enrico Letta nel pomeriggio di ieri, durante la replica in Senato a chiusura del dibattito sulla fiducia. L’esecutivo non ha dunque intenzione di subire ricatti da un movimento che ricorda lo sciopero dei camionisti in Cile dell’agosto 1973, quello che mise in ginocchio il governo di Salvador Allende alla vigilia del colpo di Stato dell’11 settembre bloccando i rifornimenti nelle varie città e le vie di comunicazione. Letta, nel suo intervento alla Camera, aveva polemizzato anche con il M5S che ”arriva a incitare all’insubordinazione le forze dell’ordine, forze dell’ordine che invece io qui voglio ringraziare davanti a voi e al Paese, per la fedeltà indiscutibile ai valori repubblicani che dimostrano ogni giorno”. Angelino Alfano, vicepremier e ministro dell’Interno, si richiama alla legalità: ”Non avremo remore a reprimere ogni minaccia e intimidazione che dovessero essere espressione di atteggiamenti delinquenziali.

Garantiremo, attraverso i mezzi dello Stato, la pacifica manifestazione del disagio ma non avremo remore a reprimere ogni minaccia e intimidazione che dovesse essere espressione di atteggiamenti delinquenziali”. Aggiunge Alfano: ”Abbiamo segnali chiari da parte dell’ intelligence. Non sto qui ad aggettivare le ali estreme di questo movimento, ma certamente abbiamo gli occhi su di loro e sapremo cosa fare se esagerano”.

Da qui l’annuncio di quale sarà la linea del governo: ”Faremo di tutto per assicurare le manifestazioni di chi vuole protestare ma sarà usata tutta la forza dello Stato contro i violenti. Impediremo che le città siano ostaggio per fini politici o individuali. Non avremo remore a reprimere ogni minaccia e intimidazione”. Alcune centinaia di rappresentanti degli autotrasportatori hanno manifestato per l’intero pomeriggio nella piazza di fronte all’ingresso della Camera. A favore del cosiddetto movimento dei forconi si schiera solo la Lega Nord.
Dichiara il neosegretario Matteo Salvini: ”Letta si sta scavando la fossa ubbidendo a tutte le richieste fatte da Bruxelles e poi qualcuno si stupisce dei forconi Dopo il voto di fiducia di oggi, dovrebbero entrare in Parlamento”. Silvio Berlusconi e Forza Italia fanno invece un passo indietro rispetto all’incontro che ieri era stato fissato alle 17 con una delegazione degli autotrasportatori. ”Ho deciso, per evitare ogni possibile strumentalizzazione, di rinviare l’incontro ma rivolgo il mio invito al governo affinché’ si faccia subito interlocutore attento delle istanze rappresentate da migliaia di aziende che stanno pagando la politica recessiva degli ultimi due anni”, si legge in una nota di Berlusconi.

 

Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato il dissenso di Confindustria e Confagricoltura a sconsigliare al leader di Forza Italia di confermare l’appuntamento con i camionisti. Scontri gravi si sono intanto verificati a Milano, dove i manifestanti sono entrati in contatto con i tifosi dell’Ajax giunti nella capitale lombarda per la partita con il Milan. Una trentina di supporter olandesi si sono scontrati con gli autotrasportatori che bloccavano il traffico. Sei tifosi sono rimasti feriti. A Torino il centro della città è restato bloccato per il terzo giorno consecutivo. La Procura di Genova ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando l’interruzione di pubblico servizio di autobus e treni. Blocchi stradali vengono segnalati in Lombardia, Piemonte e Liguria.

 

Per ora sembra scongiurata l’idea della marcia verso Roma dei camionisti che hanno promosso la protesta contro la politica del governo che non proteggerebbe le merci italiane e contro l’Europa dell’euro. Non tutto il movimento degli autotrasportatori spinge per una escalation violenta delle manifestazioni. Mariano Ferro, tra i leader della protesta, prende le distanze dalle frange più estreme: ”I veri forconi si trovano in Sicilia dove la protesta in questo momento è pacifica. Purtroppo veniamo associati a gruppi di teppisti ed eversivi con i quali non c’entriamo nulla”.

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