Sangemini Fruit, “beffa” per i 17 lavoratori, i sindacati alle istituzioni: “Ora si lavori per ricollocarli”

SAN GEMINI – Chiedono la convocazione di tavolo istituzionale per favorire le ipotesi ricollocazione dei lavoratori della Sangemini Fruit. I sindacati rompono il silenzio e tornano alla carica sulla vicenda che vede coinvolti 17 lavoratori che dopo aver firmato l’anno scorso “l’accordo sindacale per  la ripartenza della Sangemini Acque, consentendone così la ripresa, questi ultimi sono definitivamente fuori dal perimetro aziendale senza aver avuto alcun riscontro alle innumerevoli promesse e rassicurazioni ricevute  al momento della firma”.

Per loro è scaduta la cassa integrazione straordinaria e il tentativo di chiedere la cassa in deroga è naufragato in quanto questo ammortizzatore sociale avrebbe potuto compromettere il concordato del gruppo.

“E’ chiaro che per questi lavoratori il tempo delle promesse è finito – dicono Cgil, Cisl e Uil – servono risposte concrete da chi nel tempo ha assunto impegni nei loro confronti. Ricordiamo che nell’accordo del 1 marzo 2014 le parti tutte si impegnarono a definire un percorso di confronto con la Regione Umbria, nello specifico con la Presidente Marini che aveva seguito in prima persona le trattative con il Gruppo Norda”.

“Successivamente – continuano i sindacati –  in  vari incontri ed anche rispondendo ad una interrogazione in Consiglio Regionale, l’assessore Riommi ha ribadito esserci una ipotesi credibile di ricollocazione dei lavoratori della Sangemini Fruit nell’ambito del possibile riutilizzo degli impianti Fruit. E’ tempo che questa ipotesi, se è realmente spendibile, venga posta sul piatto”.

“Chiediamo – continuano Cgil, Cisl e Uil – inoltre che tutti i Sindaci dell’area a cominciare dai Sindaci di Terni e San Gemini si facciano carico di convocare un tavolo Istituzionale per favorire ogni possibile ipotesi di  ricollocazione dei lavoratori. Pertanto, qualora non arrivassero segnali di disponibilità ad un confronto che possa trovare una soluzione a questi lavoratori, le organizzazioni sindacali metteranno in atto tutte le forme di protesta che riterranno necessarie per ottenere un interessamento fattivo da parte delle Istituzioni Regionali e Locali”.

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