Terni, calci e pugni alla moglie per gelosia: condannato a 1 anno e 8 mesi il marito

Dall’accusa più grave, quella di violenza sessuale, è stato assolto ma per le cinghiate, pugni, calci e averla rinchiusa in bagno o altre stanze è stato condannato. Finisce così con la sentenza del Tribunale di Terni la brutta storia di un 22enne, di origini peruviane, residente a Terni, accusato di maltrattamenti e sequestro di persona. Per lui, la sentenza emessa dal collegio del Tribunale (Rosanna Ianniello presidente, Dorita Fratini e Chiara Mastracchio) è assai severa: un anno e otto mesi di reclusione. Del resto le accuse erano gravissime: schiaffi, pugni, aggressioni fisiche, cintate con la fibbia. Non solo, la moglie veniva rinchiusa più volte in bagno o altre stanze e non poteva avere il cellulare. La moglie era costretta a subire di tutto. Poco prima di trovare il coraggio di denunciarlo era addirittura finita al Pronto soccorso,  per aver riportato lesioni dovute ad una spinta contro il comodino. Il tutto sembra per gelosia. Il Tribunale ha considerato l’impianto accusatorio fondato, decidendo una pena ancora più severa di quella richiesta dal Pm Giulia Bisello. L’accusa, infatti, aveva chiesto una condanna ad un anno e sei mesi reclusione. Il collegio ha deciso, invece, una condanna di 1 anno e 8 mesi, due mesi in più rispetto alle richieste del pubblico ministero.