TERNI, TIFO E VIOLENZA, BOCCI: “NO A IMPIEGO DIGOS SU TIFOSERIE”

da Paolo Martellini
Calcio: ‘Il tifo nel XXI secolo’, convegno a Terni “Collaborare perché stadi tornino luoghi belli di festa” Istituzioni, tifosi e società calcistiche devono collaborare per far tornare gli stadi ad essere “luoghi belli, di festa e colorati”: è il messaggio lanciato dalla prima edizione del convegno “Il tifo nel XXI secolo: stadio o poltrona?”, organizzato a Terni, a palazzo Gazzoli, dal club Roccarossoverde, con il sostegno, tra gli altri, del Comune, della Regione e del Coni. Tra i partecipanti, oltre alle istituzioni locali, anche Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B, Francesco Lotito, presidente della Federazione italiana sostenitori squadre calcio, il sottosegretario agli Interni, Gianpiero Bocci, e quello al dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie locali, Walter Ferrazza. Il convegno ha toccato le principali problematiche che investono attualmente il mondo del calcio, dalla diminuzione degli spettatori e delle famiglie tra gli spalti, alla violenza e al razzismo, fino al tema del tifoso come risorsa dal punto di vista turistico. Ampi riferimenti hanno riguardato anche il derby di domenica scorsa tra Salernitana e Nocerina.

 

“Se gli uomini della Digos sono all’80% impegnati dietro le tifoserie e non per la sicurezza del Paese c’è qualcosa che non va – ha sottolineato Bocci durante il suo intervento -. Qui entra in gioco il ruolo delle società, che non possono scaricare il problema solo sulla polizia e sul ministero. Il lavoro da fare riguarda allora quasi esclusivamente la questione della cultura delle legalità e della prevenzione, magari anche tornando a investire sui settori giovanili”. Secondo Bocci, comunque, le norme di legge “ci sono, sono importanti e positive.

 

La loro efficacia è dimostrata dalla diminuzione degli indicatori della violenza negli stadi della stagione 2012-2013”. “Siamo cittadini prima che tifosi, il colore della maglia viene dopo”, ha replicato Abodi, il quale ha poi sottolineato che “il rispetto delle istituzioni deve esserci ma sulla base di un patto: che ognuno, nei momenti di difficoltà, si prenda le proprie responsabilità e faccia autocritica.

 

Chi deve far rispettare le regole, però, non si mette mai in discussione”. Per Anacleto Petigliani, del club Roccarossoverde, “ogni tifoso deve avere responsabilità soggettive e non è giusto che per colpa di pochi violenti venga spesso negato di assistere alle partite a chi invece il calcio lo vive come una passione sana. Per questo bisogna lavorare tutti insieme per migliorare il mondo del calcio, valutandolo sotto tutti i punti di vista, anche come opportunità per far conoscere le eccellenze di un territorio”

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