UN CARTELLINO GIALLO PER BRUNO VESPA

Mario Rojch/Ho già raccontato un fatto sconcertante. Salendo verso il centro di Perugia, con le scale mobili della Rocca Paolina, mi sono mischiato ad una scolaresca di studenti medi, provenienti da una città del Centro Italia. La professoressa che li guidava, così li avvertì: “Adesso che usciamo dalla città sotterranea, tenetevi per mano, perché stiamo entrando a Perugia, una città pericolosa, nella quale la vita è a rischio”. Questa è l’immagine che i talk show hanno dato di Perugia nel momento dell’Assassinio di Meredith e nelle fasi successive. Sono passati cinque anni, nella città non si è più avuto un omicidio, come purtroppo si è verificato nelle campagne periferiche, ma con una frequenza non superiore a quella dei territori italiani non ritenuti particolarmente insicuri. Tuttavia il giudizio di quella professoressa resta nella memoria, perché di tanto in tanto anchorman un tempo prestigiosi, ma ora a corto d’idee, si esercitano nelle così dette ribevute.

La settimana scorsa, prendendo lo spunto dalla condanna del tribunale fiorentino a carico di Amanda e di Sollecito, nel rimestare tutto il fango possibile si è esercitato il principe degli anchorman italiani, Bruno Vespa, sempre più “spompo”. La cosa ha suscitato la protesta del Sindaco di Perugia, che ha scritto una stizzita lettera al Presidente e al Direttore Generale della RAI.

Il fatto nuovo è però rappresentato dalla ribellione del Tavolo delle Associazioni che operano nel Centro storico. Ma come? Noi ci diamo da fare per migliorare la qualità della vita della nostra Perugia, riportandola ai fasti antichi, con un’opera di integrazione tra vecchi e nuovi residenti, con la promozione di eventi, con l’incoraggiamento a nuove iniziative artigiane e commerciali, migliorando l’illuminazione, ottenendo dalle forze dell’ordine un aiuto sempre più consistente, e poi arriva un signor Vespa che di un colpo solo dà un colpo così brutto all’immagine della città, che già in parte abbiamo migliorato, arrecando anche un danno alla candidatura di capitale europea della cultura?
Le associazioni sono partite al contrattacco, chiedono una trasmissione riparatoria e un bel cartellino giallo per il signor Vespa/montagnerusse

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