UN MONDO FUORI ASSE
L’ultimo libro di Zygmunt Bauman “Un mondo fuori asse”, pubblicato postumo, è stato tradotto recentemente in Italia da Laterza. Si tratta di una serie di riflessioni ed appunti apparentemente scollegati e senza un filo logico, ma tenuti bene insieme dalla visione di un mondo ” fuori asse”, apparentemente smarrito rispetto ad una narrazione di continuo ed inevitabile progresso, che “la fine della storia” immaginata dopo i fatti dell’89 da Fukuyama poteva lasciare sperare. In questi scritti Bauman riflette il suo pessimismo circa una società senza legami e saldature, appunto “liquida”, in cui ” è raro che il destino dell’emarginazione si allarghi fino ad investire una generazione nel suo insieme. Eppure, probabilmente sta accadendo proprio questo”. Una generazione che secondo Bauman “è la prima….postbellica che si trova davanti una prospettiva di una mobilità verso il basso”. Tutto questo è aggravato perché ” la sventura del nostro tempo è l’immensa sproporzione tra le intenzioni e le forze necessarie per realizzarle”. Del resto ci troviamo di fronte a problemi globali “mentre il compito di escogitare e offrire soluzioni locali a problemi prodotti a livello globale grava oggi sulle istituzioni statali, ma lo Stato, a corto di potere, non può reggere questo peso”. La riflessione di Bauman spazia anche su altri temi come quello sul mondo dei consumi, che si sta dilatando sempre di più, frutto anche questo dell’isolamento in cui si trovano gli individui immersi nei continui stimoli che sembrano essere l’unico legame, che li possa associare in una comunità, appunto “la comunità del consumo”. E questo influisce anche sulla politica. ” Quello che un tempo – osserva Bauman – era l’elettorato socialdemocratico si è dissolto nella folla dei consumatori solitari, ignari di qualsiasi “interesse comune” che non sia quello di contribuenti”. Molti altri aspetti tocca questo lavoro postumo del grande sociologo, come quello del multiculturalismo sospinto dal fenomeno dell’immigrazione. L’inevitabile incontro di culture può reggere solo se queste non si arroccano in uno sterile recinto identitario, anziché offrirsi vicedevolmente disarmate al reciproco confronto. Infatti “il senso di sicurezza su entrambi i lati della barricata è condizione essenziale del dialogo tra culture”. Questo ed altro questo libro offre alla nostra riflessione. Ma sorge inevitabilmente una domanda : chi riporterà il nostro mondo in asse ? Bauman al termine di questo suo ultimo lavoro fa sue le parole di un visionario scrittore del primo novecento come H. G.. Welles : ” il mondo è tutto davanti a noi, possiamo farne ciò che vogliamo, nei limiti delle nostre forze e della nostra immaginazione…..Inizia la lotta per la verità, e per quella indescrivibile necessità che è la bellezza, non più intralciata dagli imperativi della lotta più degradante. Nessuno più dovrà vivere e essere al di sotto del proprio meglio”. Solo che, ahinoi, queste parole furono scritte poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Il libraio
Zygmunt Bauman, ” Un mondo fuori asse”, Laterza Bari-Roma, 2023, pp. 197 Euro 18,00