Bando straordinario della Protezione civile per l’Umbria: 121 medici più infermieri e operatori sanitari.

Il Governo è preoccupato per quanto sta avvenendo in Umbria, la pandemia sta mettendo a rischio la tenuta del sistema sanitario. Per evitare conseguenze ancora più drammatiche il Ministro per gli affari regionali Francesco Boccia corre in aiuto della nostra Regione. ” La Protezione civile – ha dichiarato ieri sera Boccia – aprirà oggi un bando nazionale e straordinario ad hoc per la Regione Umbria per arruolare nuovi volontari tra operatori sanitari e socio sanitari che daranno maggiore sostegno alla rete sanitaria umbra sotto pressione per il diffondersi delle nuove varianti del Covid-19″. Un gesto di solidarietà da parte di Palazzo Chigi nei confronti dell’Umbria ma anche di particolare attenzione istituzionale. ” E’ dovere di tutti – ha sottolineato ancora Boccia – essere al fianco della comunità umbra attraverso il sostegno delle candidature che arriveranno dagli operatori sanitari di tutte le altre Regioni italiane . Oltre a infermieri e operatori sanitari ci sono richieste per 121 medici”.  Lo stesso responsabile della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli ha confermato di essere ” pronto a firmare l’ordinanza per reclutare e mandare dei medici in Umbria” . Di fronte al dilagare della pandemia il Governo prende immediatamente l’iniziativa e prova a mettere una pezza sulla carenza di medici in Umbria.  ” Abbiamo chiesto alla Croce Rossa italiana  ed al Centro operativo intercomunale di darci una mano nel ricercare medici e operatori sanitari”, ha aggiunto Angelo Borrelli. Il bando che dovrebbe essere pubblicato oggi sarà tenuto aperto fino alle ore 12 di lunedì, ” in modo da consegnare martedì stesso gli elenchi alla Regione dell’Umbria”, precisa lo stesso Borrelli.  La richiesta di medici riguarda principalmente anestesisti e rianimatori, figure indispensabili per mandare avanti le terapie intensive. Nelle settimane scorse erano stati i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) a denunciare la carenza di personale negli ospedali e sul territorio. Per i sindacati , malgrado l’accordo con la giunta regionale del 5 maggio dello scorso anno che prevedeva assunzioni a tempo indeterminato, nulla in realtà è stato fatto. ” Il sistema sanitario – hanno denunciato Cgil, Cisl e Uil – ha dovuto affrontare una seconda ondata dieci volte superiore alla prima per numero di contagi, con il doppio dei ricoveri in terapia intensiva ma con lo stesso organico. Gli operatori hanno fatto il possibile e l’impossibile”. ” Arriviamo a questa seconda ondata con una grossa carenza di organico”, aveva denunciato a Foligno, in occasione della mobilitazione “Non mi fermo ma protesto”, il responsabile della Uil per la sanità Marco Cotone. Sono passati tanti mesi ma le assunzioni promesse non ci sono state. Ora , di fronte al dramma che l’Umbria sta vivendo, arriva direttamente da Roma la decisione di aprire un bando straordinario per provare a trovare personale da mandare nella nostra regione. Il tentativo è quello di arruolare medici e infermieri in pensione per utilizzarli in Umbria per tutto il periodo dell’emergenza. Del resto è impossibile reperire medici e operatori del Servizio sanitario nazionale dato che in tutta Italia gli Ospedali sono sotto pressione. Proprio pochi giorni fa sei giovani medici precari hanno lasciato l’Umbria per andare a lavorare in Toscana. Sei neo specializzati che lavoravano al Santa Maria della Misericordia  con contratti a tempo determinato, di sei mesi, nel reparto di Malattie infettive. Appena la Toscana ha deciso di fare assunzioni a tempo indeterminato  si sono trasferiti in due ospedali di quella regione. E’ solo un esempio dei ritardi che si sono registrati in questi mesi nella nostra Regione.