Buco sanità Umbria, Proietti: “Sconvolti dai conti in rosso lasciati dalla giunta Tesei”
“Immaginavamo un conto in rosso profondo ma numeri di questa proporzione ci hanno letteralmente sconvolto”: la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, commenta così gli oltre 243 milioni di euro di disavanzo indicati per le Aziende della sanità. “Appena ci siamo insediati – spiega la governatrice – abbiamo annunciato un’operazione verità sui conti della sanità, affidando a un ente di parte terza la verifica sullo stato di salute dei bilanci delle quattro aziende sanitarie e del Sistema sanitario regionale”. L’esito dei controlli ha portato alla luce “un ingente disavanzo delle aziende” verificato in oltre 243 milioni di euro, “che solo grazie al risultato positivo della gestione accentrata regionale porta al risultato economico del consolidato regionale della sanità che è negativo per 90 milioni di euro. Una cifra che Palazzo Donini ha definito “enorme che ad oggi è assolutamente impossibile ripianare con il bilancio regionale, per di più gravato dal taglio di 40 milioni nei trasferimenti da parte del Governo”. Ci tiene a dire la presidente Proietti che la decisione di rendere nota la situazione è dovuta ad un gesto di “trasparenza e di coerenza” con quanto annunciato all’inizio del suo mandato. “Raccontare la verità” significa avere rispetto della comunità. “Ora insieme alla giunta valuteremo gli strumenti da adottare da un lato per risanare i conti del sistema sanitario e dall’altro per garantire i servizi e la sanità pubblica ai cittadini umbri”, ha sottolineato Proietti. “Questa è l’eredità che ci ha lasciato la destra umbra”, denuncia il gruppo del Partito Democratico di Palazzo Cesaroni. “Un dato impressionante – affermano i dem – che conferma la strabiliante capacità della Tesei di creare voragini nei bilanci delle amministrazioni che è chiamata a gestire. A muovere la destra, per cinque anni, è stato solo l’obiettivo di radere al suolo il lavoro di anni, che aveva reso l’Umbria Regione benchmark per servizi e prestazioni. Così dal 2019 al 2025 la sanità è passata dall’attivo al passivo, la mobilità è diventata passiva, favorendo l’esodo degli umbri verso altre regioni e non essendo in grado di attirare altri dalle regioni limitrofe”. Stesso tono da parte del capogruppo di Avs Fabrizio Ricci. “L’enorme voragine di oltre 243 milioni di euro che si è formata in questi anni di governo della destra, mentre i servizi pubblici venivano indeboliti a vantaggio dei privati, è veramente drammatico. Un quadro, grazie alla presidente Proietti e alla direttrice Donetti, che ci impone un grande sforzo per la salvaguardia e il rilancio della nostra sanità pubblica e universale”, ha dichiarato Ricci. “Dopo cinque anni di governo del centrodestra, la sanità umbra è ormai sulle soglie del commissariamento. A guidare questo disastro c’è sempre il centrodestra, che da Montefalco alla sanità umbra continua a ripetere lo stesso copione: bilanci in rosso, servizi allo sfascio, cittadini costretti a pagare per quello che dovrebbe essere un diritto. Ora qualcuno deve risponderne”, ha dichiarato il capogruppo del M5s Luca Simonetti.