Con l’inverno arrivano i virus, ecco la triplendemia: rischio aumento delle infezioni. Per ora nessuna coda negli ospedali umbri

La domanda che molti umbri si fanno è la stessa che ricorre da settimane: cosa dobbiamo aspettarci con l’arrivo dell’inverno da sempre caratterizzato dalla circolazione dei virus ? La risposta non è semplice perché se lo stanno chiedendo gli stessi scienziati che stanno registrando sindromi influenzali in crescita, soprattutto contagi da virus respiratorio sinciziale (Rsv). Quindi, se da una parte si registra una riduzione delle infezioni Covid, dall’altra si registrano tre virus contemporaneamente in azione. Uno scenario battezzato “triplendemia” che fa temere  soprattutto per bambini e anziani.  Negli ospedali si iniziano a vedere casi di Rsv, poi c’è l’influenza che si farà sentire in maniera preponderante a dicembre per proseguire sino a febbraio e, infine, si aggiunge la circolazione del Sars-CoV-2. La possibilità che Covid e influenza circoleranno contemporaneamente durante l’inverno è assai concreta. Ma quanto sarà probabile contagiarsi in uno scenario di questo tipo ? Secondo medici e scienziati la probabilità di contrarre potenzialmente le tre patologie, ossia Covid, influenza e Rsv, è abbastanza alta. In poche parole stiamo entrando in un periodo a rischio , con possibili nuove varianti che possono causare un aumento delle infezioni.  Considerando anche il fatto che sono state tolte le misure di prevenzione nelle scuole. Per i virologi italiani l’unica soluzione resta il vaccino, sia contro il Covid che contro l’influenza.  Perché, spiega Giovanni Maga professore di Biologia Molecolare di Pavia e direttore del laboratorio di Virologia, in una intervista al quotidiano “La Repubblica”, “già a inizio pandemia si era visto che gli anziani a cui era stato somministrato il vaccino antinfluenzale avevano un organismo più protetto contro il virus Rsv. Ma anche agli adulti consiglierei di vaccinarsi contro influenza e Covid”. La ragione è semplice: perché nuove varianti sono dietro l’angolo. La potenziale co-circolazione di Covid e influenza stagionale metterà le persone vulnerabili a maggior rischio di malattie gravi e morte, con la probabilità di una maggiore pressione sia sugli ospedali che sugli operatori sanitari. Sino ad ora gli ospedali umbri reggono bene, non sono sotto assedio e non si notano code al Pronto soccorso. Ma il rischio di una “tempesta perfetta” non è da escludere. Resta infine il tema della vaccinazione. In Umbria c’è ancora un 9,2% della popolazione con più di cinque anni che non ha ricevuto alcuna dose di vaccino mentre il tasso di copertura con quarta dose è del 19%, inferiore anche alla media nazionale (22,5%).