Coronavirus, adesso è l’ora della responsabilità. Timore per la fuga dal nord, controlli ai confini dell’ Umbria.

Da oggi occorre tanta responsabilità. Non è ancora il liberi tutti , restano i divieti, ma siamo alla prima svolta del lockdown. I numeri di ieri, zero nuovi positivi in Umbria, sono una nuova conferma. Da oggi, con un virus che non è andato via ma che può essere controllato, tocca soltanto a noi umbri. I dati ci confortano. Sono tutti in discesa anche nel resto del paese, e sono i più bassi dallo scorso 10 marzo, di fatto da quando è cominciato  il lockdown. Il timore più grande è adesso quello della calata dal Nord, in questa fase che consente il rientro ai propri domicili. Treni , autobus e aerei  sono tutti pieni, in prevalenza giovani. Certo la stragrande maggioranza sono diretti al Sud ma ci sono anche studenti e non che torneranno in Umbria  per rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Giovani universitari rimasti prigionieri al Nord per oltre un mese e mezzo dopo lo scoppio dell’ epidemia. Ma anche lavoratori, genitori che sono andati prima del lockdown ad aiutare i figli che vivono nelle regioni settentrionali e pensionati che passano i mesi invernali a Milano o Torino per poi ritornare a vivere in Umbria a primavera. Quanti sono ? E’ difficile stabilirlo con esattezza , ma non così pochi come qualcuno può pensare. In Campania si sono attrezzati in maniera quasi militare: Protezione civile e forze dell’ ordine  nelle stazioni, ai caselli autostradali con termoscanner e test rapidi a campione anti-Covid. In Sicilia obbligo di quarantena e di tampone  per chi sbarca sull’ isola. In Umbria niente di tutto questo ma i controlli saranno rafforzati soprattutto nelle porte di ingresso.  Naturalmente a partire dalle stazioni di Perugia, Terni, Foligno e Orvieto. Controlli minuziosi al casello di Orte, a quello di Val di Chiana – Sinalunga, al valico della Contessa e ad altri ingressi per l ‘ Umbria di minore impatto come la galleria di Forche Canapine, la strada Ancona – Perugia , Civitanova – Foligno e alcune strade che collegano l ‘ Orvietano con Viterbo e Siena. La ripartenza del Paese è nelle nostre mani, ha dichiarato ieri il premier Conte. Tocca a noi decidere se vogliamo che sia risolutiva e definitiva, in questa fase – ancora più di prima –  i nostri comportamenti faranno la differenza.