Coronavirus, i governatori di centrodestra vogliono le mani libere. La mossa di Salvini e la firma della Tesei.

” Governatori e Lega non soffino sul fuoco,  in una situazione così grave è da irresponsabili ! “. Così il Ministro Francesco Boccia commenta la lettera dei governatori di centrodestra al Presidente della Repubblica Mattarella. ” Questi Presidenti – continua Boccia – hanno avuto dallo Stato un sostegno senza precedenti “. Parole espresse nella tarda serata di ieri quando ormai era evidente quanto stava avvenendo. I dodici governatori di centrodestra avevano scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affermando che ” la salute è il primo obiettivo, ma non può essere l ‘ unico”. Chiedono di poter esercitare la loro autonomia, si appellano alla Costituzione. É  la conseguenza dell’offensiva scatenata da Salvini, contro la linea prudente di Conte. Alle 22 di ieri , infatti, l ‘ ex Ministro dell’ Interno si è piazzato tra i banchi di Palazzo Madama e ha chiesto ai suoi un presidio a oltranza giorno e notte nelle aule di Camera e Senato. A sorpresa Giorgia Meloni non lo segue e fa trapelare tutta la sua rabbia. La sensazione è che si è  aperta una vera e propria competizione nel centrodestra, con Berlusconi distante sempre più da Salvini. In questo clima, ormai avvelenato, parte la lettera dei governatori. La Presidente dell’ Umbria firma subito la lettera , segue scrupolosamente gli ordini di Salvini. Nel frattempo molte Regioni del centro sud temono che lunedì treni e aerei saranno pieni di gente che dal nord torneranno nei luoghi di residenza. Sarà la fuga di chi vuole tornare a casa dopo due mesi di lockdown. Una fuga che genera una forte paura in chi vive nei territori meno colpiti dall’epidemia. Così l ‘ Italia sarà costretta, nel momento più difficile della sua storia repubblicana, ad assistere ad una offensiva molto pesante da parte della Lega , con le Regioni di centrodestra allineate. Ancora una volta l ‘ Umbria si mette in linea con leader leghista, aderisce alla mossa del carroccio e schiera le istituzioni. Una volta,  quando a Roma governava il centrodestra, l ‘ allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta ebbe a dire: ” trovo nelle regioni di centrosinistra grande responsabilità e rigore istituzionale. Del resto lo Stato siamo noi, insieme possiamo fare molte cose “. Tempi lontani, tempi dove il senso dello Stato veniva prima di ogni appartenenza.