Crescono in Umbria le aggressioni agli operatori sanitari: nel 2024 più di 200 episodi
Sono aumentate nel 2024 le segnalazioni di aggressioni agli operatori sanitari delle quattro aziende sanitarie dell’Umbria. Secondo i dati raccolti dal Centro regionale per la gestione del rischio sanitario sono stati registrati 207 episodi (+37%), che hanno coinvolto 262 operatori (+46%). I dati sono stati forniti dalla Regione in occasione della giornata nazionale di prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari. A Perugia alla sala Peccati-Crispolti di Palazzo Broletto si è tenuto un evento formativo e di confronto tra Regione, aziende sanitarie e ospedaliere, rappresentanti della Consulta delle professioni sanitarie, al quale hanno assistito oltre 130 partecipanti. L’analisi dei dati mostra che il 69% delle vittime sono donne, il 31% uomini e che la fascia di età più colpita è quella tra 30 e 39 anni (86 casi). Le categorie professionali più esposte sono gli infermieri (58%), seguiti dai medici (25%) e dagli operatori sociosanitari (9%). Gli episodi avvengono prevalentemente al mattino (52%) e in giorni feriali (88%). La tipologia di aggressione più diffusa è quella verbale (76%), seguita da quella fisica (18%), con autori principalmente identificati tra gli utenti (64%) e i caregiver (33%). Gli atti di violenza si verificano sia in ambito ospedaliero (60%) che territoriale (40%). Nei contesti ospedalieri, i reparti di degenza (42%) e i pronto soccorso (31%) risultano i più colpiti, mentre in ambito territoriale le aggressioni si concentrano negli istituti penitenziari (41%) e negli ambulatori (28%). “Dobbiamo lavorare insieme per contrastare questa violenza, i professionisti che dedicano la loro vita alla cura e all’assistenza delle persone meritano di lavorare in un ambiente sicuro e rispettoso”, ha detto la governatrice dell’Umbria, Stefania Proietti.