Danni da fauna selvatica, Confagricoltura plaude a Morroni

PERUGIA – Buone notizie in arrivo per risolvere una delle problematiche più sentite dagli agricoltori umbri, quella dei danni provocati dalla fauna selvatica. L’assessore regionale all’agricoltura Roberto Morroni, dopo aver svolto prima un ciclo di incontri con le associazioni agricole (tra cui Confagricoltura), venatorie ed ambientali oltre che con gli Atc (Ambiti territoriali di caccia), ha informato ora sulla volontà di procedere con una reale gestione della materia faunistico venatoria, con particolare riferimento alle specie che creano problemi e tra queste il cinghiale.

Il tutto è avvenuto nel corso della Consulta faunistico-venatoria del 5 febbraio scorso – annunciata proprio durante l’incontro in forma privata che il consiglio direttivo di Confagricoltura Umbria aveva tenuto con Morroni qualche giorno prima – con l’assessore che ha illustrato le proposte presentate per “contemperare la sicurezza e la salvaguardia del legittimo lavoro degli imprenditori”.

Confagricoltura Umbria, per voce del presidente Fabio Rossi, applaude quindi la “disponibilità e la determinazione dell’assessore che già, quando era all’opposizione, si era mostrato molto sensibile nel momento in cui avevamo presentato diffida alla Regione Umbria”. Una diffida – ricorda ancora Rossi – inviata a fronte “di un grave inadempimento agli obblighi previsti dalla legge da parte degli enti preposti” e affinché la Regione predisponesse, senza indugio, piani finalizzati alla riduzione delle specie dannose sul territorio regionale.

Ora attraverso questo nuovo step, seppure si voglia salvaguardare il diritto dell’esercizio venatorio, l’assessore regionale chiarisce la necessità di dare risposte in via prioritaria a chi esercita una attività economica sul territorio, ossia gli agricoltori e ai cittadini, la cui incolumità nel transito stradale è messa sempre più a rischio per il proliferare senza controllo soprattutto di cinghiali e che, inoltre, possono essere anche veicolo di diffusione della peste suina.

Entro il mese di aprile – è stato comunicato – verrà messo a punto un nuovo piano di gestione del cinghiale, saranno adottate nuove strategie per incrementare gli abbattimenti e facilitare la drastica riduzione della specie laddove la presenza è incompatibile con l’attività agricola. Gli ATC, sollecitati ad incrementare gli abbattimenti, potranno organizzare interventi sempre più incisivi venendo incontro alle esigenze degli agricoltori che saranno agevolati anche nella possibilità di intervenire direttamente, qualora in possesso di licenza di caccia.

Ovviamente sono allo studio anche altri interventi che nella sintesi della presentazione preliminare sono stati omessi. L’assessore intende anche facilitare lo sviluppo della filiera delle carni di selvaggina per perseguire obiettivi economici e di sanità. Per ultimo ha evidenziato come alcuni interventi saranno mirati per le aree a Parco. “Nel voltare concretamente pagina ha informato le associazioni agricole – commenta ancora Rossi – di voler dare risposte fattive ad un problema sino ad oggi lasciato senza controllo”.

Queste invece sono le questioni da sempre messe sul tavolo della discussione da parte di Confagricoltura Umbria con l’obiettivo di delineare un quadro più completo possibile in merito alla questione della fauna selvatica in Umbria, dai danni provocati all’agricoltura fino alla sicurezza: applicare la normativa vigente in materia di Fauna selvatica (legge regionale 17 del 29 luglio 2009) ed impegnarsi ad avviare azioni efficaci per contenere i danni alle produzioni agricole; assegnazione delle aree in merito ad una mappatura del territorio regionale, in zone vocate e non vocate alla caccia collettiva al cinghiale, più adeguata alla situazione attuale; attenzione alla lesione dei diritti di proprietà, visto che oltre ai danni all’agricoltura e all’ambiente si aggiungono i danni alle persone e alle strutture; agire per evitare il rischio di incidenti per aggressione di selvatici in zone rurali marginali, per evitare una limitazione di sviluppo economico con conseguente spopolamento del territorio.

“Ringraziamo l’assessore per la piena disponibilità dimostrata dalla Regione per risolvere le problematiche, sia quelle più attinenti al mondo agricolo ma anche quelle di sicurezza sociale che inevitabilmente si legano” afferma il presidente Rossi. Per Confagricoltura quindi serve piena collaborazione in materia e lo sforzo di tutti, dai sindacati del mondo agricolo ai rappresentanti dei consorzi e delle cooperative fino alle istituzioni preposte, per prevenire i danni al patrimonio agricolo forestale e i rischi di natura sanitaria. Tutti temi molto caldi e sentiti e non solo dagli imprenditori agricoli tutelati dalle organizzazioni di categoria. “Serve una soluzione concreta e condivisa e questo ultimo incontro durante la Consulta faunistico-venatoria ci pare un bel punto di partenza”sottolinea infine Rossi.