Ex maresciallo della provincia di Perugia a processo, l’accusa: “Intascava i soldi delle multe”

L’accusa è pesante: si sarebbe appropriata di 4.600 euro di multe fatte dalla polizia provinciale di Perugia, pagate in contanti e mai versate sul conto dell’amministrazione. A dirla tutta dovrà anche rispondere delle multe non riscosse, circa 50,  per un totale di quasi 6.500 euro, procurando così un danno al bilancio dell’ente. In questo caso la Procura avrebbe scoperto che in 92 occasioni il maresciallo non ha notificato ai diretti interessati i verbali di contestazione malgrado che le multe fossero state regolarmente elevate dalle pattuglie in servizio. Non era, quindi, stato richiesto di conseguenza alcun pagamento. Sono le accuse che la Procura della Repubblica di Perugia contesta ad un ex maresciallo della polizia provinciale, sospesa già dal servizio. Si tratta di una donna di 47 anni di Città di Castello, difesa dall’avvocato del foro di Perugia Nicola Di Mario. Una vicenda che risale a diversi anni fa e che suscitò un grande clamore anche nel palazzo di piazza Italia. I reati contestati alla 47enne sono molti e gravi: peculato, falso ideologico e sottrazione di atti. In poche parole sarebbe successo questo: i multati versavano in contanti le somme dovute e l’ex marescialla se ne sarebbe poi appropriata senza versale sul conto dell’amministrazione. Sono, infatti, 19 i casi di peculato contestati alla donna tifernate dal pubblico ministero Mario Formisano. Ora sarà il Tribunale di Perugia a decidere, con la prima udienza che si è svolta questa mattina. Naturalmente la difesa cercherà di dimostrare la non responsabilità della propria assistita. Sono attese diverse testimonianze anche dei colleghi dell’ex maresciallo maggiore.