Fine lavori per la Commissione Ecomafie, Vignaroli: “In Umbria permangono criticità”

PERUGIA — La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ha concluso il suo ciclo di audizioni. Oggi sono stati auditi il presidente di Auri Cristian Betti, i rappresentanti di Enel, il liquidatore di Valnestore Sviluppo srl Alessio Federiconi, i vertici di Gesenu e Tsa. La Commissione ha sentito inoltre il presidente della Provincia di Perugia Luciano Bacchetta e i rappresentanti dell’amministrazione regionale: oltre al presidente Catiuscia Marini, l’assessore Fernanda Cecchini, il presidente della commissione regionale antimafia Giacomo Leonelli e il presidente della II commissione consiliare Carla Casciari. A conclusione del ciclo di audizioni, la Commissione ha audito anche i sindaci di Panicale e Piegaro, Giulio Cherubini e Roberto Ferricelli.

I rappresentanti di Auri, delineando le caratteristiche del ciclo dei rifiuti in Umbria, hanno espresso preoccupazione per la capienza residua delle discariche. I rappresentanti di Auri hanno anche fornito dati sulla gestione della frazione Forsu, risultato del sottovaglio dei rifiuti indifferenziati: l’anno scorso, secondo quanto riferito dagli auditi, per effetto della chiusura di Borgo Giglione e Pietramelina sono stati gestiti fuori regione 18mila tonnellate di Forsu, che quest’anno dovrebbero scendere a circa 7mila tonnellate in virtù di una maggiore integrazione tra impianti regionali.

I rappresentanti di Enel hanno riferito in merito alle attività pregresse dell’azienda a Pietrafitta. La Commissione ha poi svolto una breve audizione del liquidatore della Valnestore Sviluppo srl Alessio Federiconi, che verrà poi riconvocato a Roma.

I rappresentanti di Gesenu e Tsa hanno riferito in merito alle attività delle aziende e alle vicende giudiziarie che le vedono coinvolte. In particolare, il presidente di Gesenu Wladimiro De Nunzio ha spiegato che a seguito anche dell’inchiesta della procura di Perugia, molte prassi sono state modificate per consentire un’incisiva presenza del socio pubblico nel consiglio di amministrazione, con l’obiettivo di far sì che la parte pubblica sia più attenta e consapevole rispetto al passato.

Il presidente della Provincia Luciano Bacchetta ha parlato delle difficoltà nello svolgere i compiti rimasti alle province nel settore rifiuti e bonifiche a causa della carenza di personale.

La presidente della Regione Catiuscia Marini, sentita con l’assessore all’Ambiente Fernanda Cecchini e due funzionari, ha riferito in merito alle politiche di programmazione sul ciclo dei rifiuti e alla necessità di adeguamento e rinnovamento degli impianti. I rappresentanti della Regione hanno riferito anche in merito alla gestione delle macerie da demolizione e il loro riuso, mentre sulla depurazione delle acque saranno fornite maggiori informazioni. Gli auditi hanno anche dato alcune informazioni sull’area di Pietrafitta.

I due presidenti Leonelli e Casciari hanno riferito in merito all’attività delle loro commissioni per quanto concerne il settore dei rifiuti per le rispettive competenze. Assente il consigliere Eros Brega.

La giornata di oggi si è conclusa con l’audizione dei sindaci di Panicale e Piegaro. I due auditi hanno riferito in merito agli accordi tra Enel e le istituzioni in merito alla cessione dell’area dio Pietrafitta e sull’uso dei fondi erogati dall’azienda. I sindaci hanno anche parlato della riconversione del sito della ex centrale di Pietrafitta, non andato a buon fine.

La giornata di ieri si è invece conclusa con le audizioni del direttore generale di Arpa Umbria Walter Ganapini con alcuni funzionari dell’agenzia e del sindaco di Perugia Andrea Romizi con l’assessore all’Ambiente Urbano Barelli.

Ganapini e i tecnici di Arpa hanno riferito in merito alle modalità con cui sono stati svolti gli interventi di monitoraggio degli impatti ambientali durante l’incendio alla Biondi recuperi, e a seguito del rogo. Gli auditi hanno anche riferito sulla situazione ambientale dell’area di Pietrafitta e della discarica di Borgo Giglione. Il sindaco e il vicesindaco di Perugia hanno invece parlato soprattutto della gestione di Gesenu dopo il cambio del socio privato.

«Torniamo a Roma con una grande quantità di informazioni da analizzare ed elementi da approfondire. A chiusura di questi tre giorni di lavoro intenso, mi sento di dire che in Umbria la discreta percentuale della raccolta differenziata convive con criticità significative e nodi da sciogliere. Colpiscono le inchieste giudiziarie legate al territorio di Perugia, in particolare quella sul gruppo Gesenu, che ha evidenziato un ciclo di gestione dei rifiuti caratterizzato da diverse irregolarità, e quella su Pietrafitta, un’area che da anni attende un ripristino ambientale e con molti aspetti da chiarire, come la destinazione dei fondi erogati da Enel. L’analisi del sostituto procuratore di Perugia Valentina Manuali ha evidenziato come l’attenzione non sempre adeguata delle istituzioni sulla gestione dei rifiuti abbia permesso il perpetuarsi nel tempo delle condotte irregolari. Tra i nodi emersi dalle audizioni, ci sono anche la necessità di adeguamento degli impianti e dei siti di smaltimento, dove si sono evidenziate irregolarità ambientali, e una capacità residua delle discariche compresa tra 4 e 8 anni. Adesso il lavoro d’inchiesta va avanti e prenderà in esame anche il settore della depurazione delle acque. La Commissione ha acceso un faro su questo territorio, puntiamo a fare luce sugli illeciti e stimolare le istituzioni a vigilare e controllare con maggiore attenzione”, ha dichiarato il presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli.