Inchiesta dossieraggio, l’accusa presenta altri 200 mila atti usciti dalla banca dati della Dna
Ritiene di avere prodotto la prova di oltre 200 mila atti scaricati dal tenente della guardia di finanza Pasquale Striano dalla banca dati della Direzione nazionale antimafia, in aggiunta a quelli già contestati, la Procura della Repubblica di Perugia con una delle annotazioni depositate oggi al Tribunale del Riesame. Documentazione a supporto della richiesta di misure cautelari e che sarà oggetto di approfondimento poi e di contestazione a Striano. Gli ulteriori accessi ritenuti abusivi si riferiscono al periodo 2019-2022 e quindi a prima dell’avvio dell’indagine perugina e dell’allontanamento di Striano dalla Dna. Il Gip del Tribunale di Perugia aveva precedentemente rigettato la richiesta di misure cautelari per il tenente Pasquale Striano e dell’ex sostituto procuratore della Dna Antonio Laudati. La Procura sottolinea che i nuovi depositi sono stati fatti “in funzione di rafforzare l’impugnazione proposta, relativa al solo profilo delle esigenze cautelari”. La difesa degli indagati si è opposta all’acquisizione ritenendo irrituale il deposito di atti integrativi di indagine. Il Tribunale, all’esito dell’illustrazione delle questioni indicate, ha disposto il proseguo dell’udienza al 12 novembre prossimo e si è riservato di decidere sulle eccezioni della difesa e sull’appello cautelare.