L’ ex Questore di Perugia Arturo De Felice indagato in Sicilia insieme all’ex paladino dell’antimafia Montante

C’è l’avviso di conclusione delle indagini notificato a 13 persone. Porta la firma di tre magistrati della Procura di Caltanisetta, l’aggiunto Gabriele Paci e i sostituti Davide Spina e Claudia Pasciuti. È la seconda tranche su Antonello Montante, paladino dell’ antimafia per tanti anni ed ex numero uno di Confindustria Sicilia. I reati contestati a vario titolo sono pesantissimi : corruzione, truffa e traffico di influenze illecite. Tra gli indagati c’è anche Arturo De Felice, ex Questore di Perugia e ex direttore della Dia dal novembre 2012 dall’ottobre 2014. Secondo la Procura di Caltanissetta l’ex Questore di Perugia aveva un rapporto stretto con Montante. L’ex numero uno di Confindustria Sicilia è stato già condannato a 14 anni di reclusione in un altro processo. Questo di Caltanisetta è quindi un nuovo capitolo di un sistema che coinvolgeva diversi personaggi, non solo della Sicilia.  Un vero Deus ex machina,  che coinvolgeva anche alcuni vertici delle forze dell’ordine. In cambio – secondo i magistrati di Caltanisetta – l’ex paladino dell’antimafia garantiva assunzioni e regalie di diverso genere. Sono tanti gli episodi contestati dagli inquirenti agli indagati, a cominciare da quelli che riguardano l’ex Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. Arturo De Felice viene accusato di aver ottenuto incarichi retribuiti a famigliari grazie a Montante . Al centro dell’indagine ci sarebbero anche sollecitazioni ”  sull’ avvio di indagine di polizia giudiziaria , o, in alternativa , funzionale all’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali, nei confronti di una pluralità di soggetti invisi al Montante”. Si è così arrivati alla chiusura delle indagini da parte della Procura di Caltanisetta . Ora gli indagati potranno difendersi dalle accuse e presentare controdeduzioni oppure chiedere di essere interrogati per chiarire le proprie posizioni. Solitamente però la conclusione delle indagini rappresenta il preludio della richiesta di rinvio a giudizio. Resta il fatto che gli indagati potranno difendersi dalle accuse e dimostrare la loro estraneità.