Pd, Verini convoca il popolo dem. Presciutti: “Servono le primarie”

PERUGIA – Primarie, anche per le liste, per sciogliere il grande nodo del futuro del centrosinistra. La bomba la spara Massimiliano Presciutti, il sindaco di Gualdo Tadino rieletto al primo turno nelle ultime amministrative, intervenuto durante la riunione dell’organismo dem creato da Verini. Una bomba che ha creato qualche momento di silenzio in sala ma che è destinata a non passare inosservata e dovrà essere raccolta dagli alleati.

Sul taccuino del cronista, rispetto alla riunione di ieri, anche la relazione introduttiva del commissario Verini, che ha focalizzato alcuni punti programmatici a mo’ di slogan: sostenibilità per l’ambiente, lavoro “prendendo spunto per le cose buone fatte”, contrasto alla povertà, legalità e italia mediana. Più ovviamente spunti nazionali: “Il centrodestra decide a Roma il candidato, noi no”. E poi il collante anti Salvini. Alla riunione anche Andrea Orlando, vicesegretario nazionale, per sedare gli animi.

Tornando a Presciutti, scintille con lui anche nei confronti dei civici. “Civismo ok, ma non mascherato per altri scopi”, ha detto facendo il nome di Luca Ferrucci, a capo del cantiere civico insieme ad Andrea Fora. Risposta piccata di Ferrucci: “Apprendo, con particolare stupore, di alcuni interventi che autorevoli esponenti del PD regionale hanno fatto nel corso della direzione allargata, nella seduta di ieri, convocata dal Commissario Verini. In modo particolare, il Sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti ha affermato – come riportato testualmente dalla stampa – che “Luca Ferrucci è membro della direzione regionale del PD”. Questa dichiarazione è falsa perché, come è noto, questo organismo è decaduto in seguito ai noti fatti politico-giudiziari. Quindi, io non posso far parte di un organo di partito che non esiste più. Ci tengo a precisare, inoltre, che io ero stato chiamato a far parte di questo organismo politico come tecnico (e non eletto sulla base di candidature), a cui ho partecipato per soli sei mesi, un periodo estremamente limitato della mia vita (circa l’1% dalla mia maggiore età ad oggi). Mi permetto di chiedere al Sindaco Presciutti qual è la soglia percentuale oltre la quale finisce il civismo “vero” ed inizia invece la politica di professione. Nei decenni passati, questi apporti di idee da parte di esponenti della società civile a favore dei partiti politici erano visti e interpretati, dai dirigenti politici, quale occasione di confronto e di contaminazione culturale. Oggi evidentemente non è così. Si ritiene che la società civile debba stare fuori dai circuiti della politica di professione. Ebbene, tutto questo affannarsi a gettare discredito su persone che, nel corso della propria vita, hanno svolto attività diverse dalla politica come professione, mantenendosi con redditi diversi da quelli derivanti dalle nomine politiche, mi conforta ancora di più sull’utilità del percorso che stiamo facendo per far lievitare un movimento civico regionale”.