Per battere il virus occorrono più farmaci , un ‘alleanza tra molecole. Le terapie provate in Umbria.
Non basta un solo farmaco a curare i malati di Covid-19. I ricercatori , ormai tutti, ritengono che la guerra contro il coronavirus verrà vinta grazie all ‘utilizzo sinergico di una serie di molecole. In termini pratici vuol dire che un solo farmaco non basta, per sconfiggere il virus è necessaria un’alleanza tra farmaci. Quello che viene considerato , ad oggi , come il più promettente è il Remdesivir, in sperimentazione in Italia su pazienti con gravi forme di polmonite. Sviluppato e testato per infezione da Ebola, si è rivelato efficace contro la febbre emorragica. Agisce bloccando il processo di replicazione del coronavirus all’ interno della cellula. Il Sars-CoV 2 è , infatti, un virus a RNA, una sorta di catenella situata al suo interno che ha bisogno di allungarsi. Il Remdesivir impedirebbe che questo accada. Un antivirale di cui si è parlato molto ultimamente è l ‘Avigan, creato per sconfiggere l ‘influenza. Blocca la replicazione del virus inducendo delle mutazioni che finiscono per debellarlo. E ‘ però meno specifico di altri farmaci, e dunque meno potente. In Cina c ‘è stato uno studio con risultati promettenti solo nei casi lievi, molti avvertono però che bisogna fare molta attenzione alle mutazioni prodotte. Per battere il coronavirus i medici del Lazio giocano la carta dell’ idrossiclorochina, un farmaco anti artrite. In questo caso i trattamenti vanno iniziati subito, appena si manifestano febbre o tosse. Il farmaco , normalmente usato come antimalarico e contro l’artrite, è un antinfiammatorio molto forte. ” Va usato con tutte le cautele – precisa Pierluigi Bartoletti, vice presidente nazionale dei medici di famiglia – ma chi può prenderlo sta rispondendo bene “. Per questo la Regione Lazio ha deciso di usare la clorochina per i positivi a casa , occorre però che i trattamenti farmacologici vanno iniziati subito. Sostanzialmente l ‘idrossiclorochina , pur non essendo un diretto antivirale, riesce a bloccare la penetrazione dell’agente infettivo nella cellula in fase precoce. In questi giorni, inoltre, si parla molto del Tocilizumab, anche questo non è un antivirale. Autorizzato per il trattamento dell’artrite reumatoide, agisce in modo indiretto sull’infiammazione indotta dal virus, causata dalla produzione di una proteina, l ‘interleuchina 6 ,dannosa per vari organi, non solo i polmoni. Nei casi molto gravi potrebbe essere un farmaco salvavita. In Italia è stata avviata un intensa sperimentazione. Veniamo all’ Umbria, le terapie che vengono impiegate per tenere in vita i pazienti. ” Al momento – chiarisce la professoressa Daniela Francisci, responsabile di Malattie infettive dell’ Ospedale di Perugia – non ne esiste una specifica, tutte sono comunque su base empirica, frutto di passate esperienze come quelle per combattere l ‘ebola o la Sars del 2003 “. Poi precisa che ” gli approcci sono diversi. Il primo consiste nell’uso di farmaci utilizzati contro l’ Hiv e inibitori della proteasi, abbinati all’ idrossiclorotina : uno combatte la replica del virus e l’altro l’infiammazione prodotta da quest’ultimo “. Un altro approccio prevede l ‘uso di sostanze attive sul profilo immunologico. ” In alcuni pazienti – sottolinea la professoressa Francisci – con l ‘infezione si scatena quella che si chiama tempesta citochimica, una iperproduzione di sostanze infiammatorie nel nostro organismo, responsabili del danno polmonare “. La responsabile di malattie infettive si sofferma anche su alcuni farmaci citati: il Tocilizumab e Remdevisir. ” Il primo ( Tocilizumab) – precisa la Francisci – può aiutare a contenere l ‘infiammazione, lo stiamo sperimentando nei pazienti più gravi, con risultati in alcuni casi incoraggianti mentre in altri, specialmente se in rianimazione e intubati, più incerti “. Quella descritta è una breve rassegna delle terapie messe in campo per provare a sconfiggere il virus ma , quello che sembra certo in questo momento, è che non esiste un solo farmaco in grado di curare i malati di Covid-19. La battaglia passa per una vera e propria alleanza tra farmaci.