Perugia, bambino ucciso dal furgone guidato dal padre: “Fu una tragica fatalità”
Il Gip del Tribunale di Perugia ha disposto l’archiviazione del fascicolo dopo la morte, nel settembre scorso, di un bambino di otto anni travolto da un furgone condotto dal padre. Il giudice ha accolto la richiesta del pubblico ministero. L’incidente avvenne alla periferia di Perugia nella zona di Sant’Andrea delle Fratte. Sul van viaggiava la famiglia residente nella zona del Trasimeno. “La famiglia ancora chiusa nel riserbo del lutto ha comunque molto apprezzato la decisione dei giudici di archiviare il procedimento penale” ha commentato l’avvocato Simone Pillon, che ha difeso i genitori nel procedimento ora archiviato. “Matei – ha aggiunto – è morto a causa di circostanze impossibili da prevedere e prevenire. Il piccolo, secondo la ricostruzione avallata dal Gip, era seduto sull’apposito seggiolino omologato e aveva la cintura allacciata. I genitori avevano fatto tutto quanto previsto per la sicurezza, e la morte del piccolo non è loro imputabile. Resta il grande vuoto che il piccolo Matei ha lasciato nella famiglia e nella comunità scolastica e religiosa da lui frequentata”. Matei Eduardo Achitei, sette anni, perse la vita investito dal van guidato dal padre a Sant’Andrea delle Fratte. Fu travolto dallo pneumatico posteriore. Fu un dramma terribile per una famiglia di origine romena residente a Magione. Il dolore è rimasto quello di sette mesi fa e non passerà mai ma. L’archiviazione decisa dai magistrati perugini però conferma che non ci furono responsabilità da parte del padre e che si è trattato soltanto di una fatalità. Una tragedia che sarebbe potuta capitare a chiunque.