Perugia, clima da “coprifuoco” in centro storico, controlli sul territorio
PERUGIA – Clima da “coprifuoco” che, pur se localizzato in alcune aree del centro storico di Perugia ha coinvolto indirettamente altre zone, compreso Corso Vannucci con poca gente a spasso e anche le attività commerciali titolate a rimanere attive già pronte per la chiusura, molto prima delle 24: si presentava così ieri sera il cuore del capoluogo umbro dopo l’ordinanza emanata dal Comune.
La scalinata antistante al Duomo è stata transennata e un importante dispiegamento di forze dell’ordine in piazza IV Novembre già dieci minuti prima dello scattare del provvedimento era già in azione per allestire le barriere per non consentire ai giovani della “movida” di sostare e sedersi.
Nella pagina Facebook del Comune di Perugia, è stato scritto che ieri sera sono stati svolti controlli anti covid in tutte le aree della città ove insistono locali molto frequentati. Informa che sono stati effettuati controlli congiunti da parte di tutte le forze dell’ordine e sono in corso accertamenti per le dovute sanzioni. I controlli – scrivono ancora – proseguiranno su tutto il territorio comunale anche nei prossimi giorni.
A causa dell’aumento dei contagi Covid, infatti, l’Amministrazione comunale ha chiuso al pubblico una parte del centro storico per le giornate di venerdì 23 e sabato 24 ottobre, con possibilità di reiterazione fino al 13 novembre, dalle 21 alle ore una del giorno successivo. L’ordinanza riguarda le zone di piazza Danti, piazza Piccinino, tutta la scalinata della cattedrale di San Lorenzo, le Logge di Braccio e la scalinata di Palazzo dei Priori, quelle individuate come responsabili del maggior tasso di assembramenti e “di intensa aggregazione sociale” nel centro storico.
L’accesso e il transito è stato garantito per raggiungere gli esercizi commerciali aperti con utilizzo dei tavoli e per chi doveva far ritorno alla propria abitazione. Anche se qualche commerciante alle 21.30 era già pronto per tirare giù la saracinesca. “E’ un film già visto – afferma il gestore di una attività – con ordinanze che arrivano da un’ora all’altra a tardo pomeriggio e da seguire fin dalla sera stessa senza consentire valutazioni e preparazione adeguata”.