Perugia come Codogno ? La preoccupazione dell’epidemiologo Stracci. Troppi errori commessi, qualcosa non ha funzionato

” Vedo una situazione pericolosa, perché ogni giorno aumenta il carico sui servizi sanitari e ritrovarci oggi come Codogno un anno fa non è bello”. Lo ha affermato l’epidemiologo Fabrizio Stracci, professore di Igiene generale e applicata dell’Università degli studi di Perugia, che in una intervista a ” Il Messaggero” torna ad evocare il blocco totale per l’ Umbria e almeno le province limitrofe. ” Mi chiamano mister lockdown , ma non è che abbia questa passione. Penso però sia più produttivo introdurre un periodo di blocco centrato per poi ritrovarsi più liberi dal virus e dalle sue conseguenze”. Oggi il capo redattore dell’Umbria, Pier Paolo Ciuffi, del quotidiano ” La Nazione” scrive un editoriale dal titolo ” Troppi errori commessi. Bisogna agire”. Commenta Pier Paolo Ciuffi: ” Qualcosa non ha funzionato, è evidente, se adesso ci troviamo nel pieno della tempesta, con le terapie intensive che faticano a ricevere i nuovi ammalati di Covid, se il personale sanitario è rimasto da mesi talmente scarso che nemmeno le strutture da campo possono offrire la certezza delle cure. Qualcosa non ha funzionato se gli ospedali pullano di di focolai , se a rotazione le Rsa vengono arroventate dal virus, se il tracciamento dei positivi è annegato in un caos generalizzato”. Poi , il bravo e stimato caporedattore de ” La Nazione”, si chiede: ” Ci saranno pure delle responsabilità per questa enorme debacle in una piccola regione di 800 mila abitanti. Mica potranno dare tutta la colpa alle varianti, anche se questo sembra essere il refrain più in voga. Errori, si . Errori”. Anche il quotidiano ” La Repubblica” si interroga su come sia stato possibile che l’ospedale più grande della regione si sia ammalato “, ricordando che al Santa Maria della Misericordia ci sono un centinaio di infettati tra sanitari e pazienti. Il nodo da sciogliere è chi covasse il virus, non rilevato dal test prima del ricovero, e chi invece si potrebbe essere contagiato in corsia. Tutto è iniziato dopo Natale, quando la curva dei positivi iniziava un’impennata anomala tra i giovani e in alcuni territori, come il lago Trasimeno e Perugia, mentre all’Ospedale Santa Maria della Misericordia iniziavano a spuntare focolai nei reparti bianchi, con i primi due tamponi positivi alla “brasiliana” prelevati l’8 gennaio. Il Corriere della Sera si è , invece, soffermato negli ultimi giorni sugli ” Ospedali al collasso”  e sui ” Troppi casi di varianti”.  Tornando al quadro di oggi c’è da sottolineare che Perugia ha superato i duemila positivi, in questo momento è il principale focolaio della Regione, insieme al Trasimeno. Solo Bastia e Torgiano fanno peggio. Un altro elemento che testimonia la drammatica situazione di Perugia è quello delle vittime provocate dal Covid: 189, delle quali 175 negli ultimi 4 mesi e mezzo. Quasi un quarto del totale dell’Umbria. Una drammatica sconfitta per Perugia e l’Umbria. Errori ? Per Pier Paolo Ciuffi ” Troppi errori”.