Recovery plan, 44 progetti dell’Umbria pronti per Draghi. Rush finale senza visione

Quarantaquattro progetti per tre miliardi di euro da presentare al governo e da finanziare con i fondi del Recovery plan. E’ questo il piano presentato dalla presidente Tesei  alle parti sociali e che domani andrà in giunta regionale. Progetti considerati necessari per arrestare la crisi dell’Umbria e rilanciare l’economia magari pensando anche ad un nuovo modello di sviluppo. Arriva proprio all’ultimo istante la proposta dell’Umbria senza un vero confronto con la società regionale e nessun incontro partecipativo. Quello che a prima vista emerge è l’assenza di una visione complessiva. Piuttosto sembra più semplicemente un ” elenco della spesa”, un’operazione di assemblaggio, una combinazione di progetti tirati fuori dai cassetti della Regione. Del resto lo stesso Consiglio Regionale dell’Umbria è rimasto fuori dalla decisione finale, così come il resto della società regionale. La cosa certa è il ritardo con il quale l’Umbria arriva alla volata finale. All’ultimo minuto, quando le cose sono già assai avanzate. La scadenza fissata dalla Commissione Europea per la consegna da parte degli Stati Membri dei propri Recovery Plan è fissata per il prossimo 30 aprile. La road map del Governo italiano prevede che, dopo un passaggio in Consiglio dei Ministri, il premier Mario Draghi presenti il Recovery Plan nazionale alle Camere il 26 e 27 aprile. Nel frattempo le interlocuzioni con Bruxelles stanno proseguendo su un testo già abbastanza definito . L’obiettivo, infatti, è chiuderlo in questi giorni per inviarlo ai singoli Ministri. Che il testo è fatto lo si capisce anche dalle dichiarazioni di Draghi rilasciate in queste ore: ” L’Italia è pronta e sarà puntuale a presentare il proprio Piano nazionale di rilancio il 30 aprile”.  Quindi, se domani è il 21 aprile, e la giunta regionale approverà la propria proposta significa che sarà inviato almeno dopodomani a Roma. Qualcuno potrà dire che l’interlocuzione andrà poi ricercata nei singoli ministeri che dovranno coordinare le specifiche azioni previste dal governo. E’ possibile anche questo , ma l’Umbria è mancata nella determinazione delle misure prioritarie e nella individuazione delle filiere più compatibili con lo sviluppo della nostra Regione. Detto questo,  l’elenco dei progetti che saranno proposti dall’Umbria è lungo e contiene tutto e il contrario di tutto.  C’è la riqualificazione della ex Fcu, l’Alta velocità lungo la Perugia-Ancona, digitalizzazione, transizione ecologica, sanità, istruzione, ricerca, infrastrutture e tante altre cose. Una mole enorme di richieste che, assicura la giunta regionale, saranno tutte realizzabili entro il 2026. Per la Tesei la visione c’è, così come la strategia – a suo parere – è evidente. Per la governatrice di palazzo Donini ci sono tutti i presupposti per realizzare un ” laboratorio di sperimentazione” e ” riportare l’Umbria a essere competitiva e attrattiva”.