Regione, allarme entrate : nel 2020 minore gettito di 23 milioni di euro.

Denaro che non entrerà nelle casse delle Regioni per effetto del rinvio di tasse e canoni dovuto al Covid-19. La stima  del mancato introito per il 2020 è di circa due miliardi, i governatori lo hanno messo nero su bianco su un documento riservato presentato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.  Sulle minori entrate pesano i provvedimenti presi per Irpef e Irap, per le addizionali per i canoni di utenza delle acque pubbliche e quelli sul bollo auto e le sanzioni. In tutto una trentina di voci, che rappresentano le entrate tributarie ai bilanci delle Regioni e che il lockdown  ha falcidiato.  Il governo è corso ai ripari prevedendo nel decreto Rilancio un fondo da 1,5  miliardi . I governatori sostengono però  che le risorse previste non sono sufficienti,  dato che un miliardo andrebbe solo alle Regioni a statuto speciale. Per questo il governo sta provando a costruire  una nuova misura , per un importo di 1,2 miliardi di euro. Alla fine per le Regioni a statuto ordinario sarebbe prevista una intesa per circa 1,7 miliardi di euro per l’ anno 2020. Trecento milioni in meno rispetto all’ammontare calcolato dai governatori. Per l’ Umbria la perdita di entrate sarebbe di 23,5 milioni di euro, una cifra consistente per una regione piccola e in forte crisi economica. Per questo gli uffici al bilancio della Regione hanno fatto avere all’ assessore al ramo e alla governatrice  una nota riservatissima con la quale esprimono una comprensibile  preoccupazione, anche perché i tempi rischiano di essere lunghi e le risorse vanno trovate. Tutto sarebbe più semplice se il governo usasse il Mes e avrebbe i fondi già subito, aspettare il Recovery Fund significa avere quei soldi nel 2021. Ma questo la Tesei non potrà mai dirlo essendo la Lega e Salvini ferocemente contrari. Certo è che se questo denaro non entrerà nelle casse della Regione, la Presidente Tesei sarà costretta a sforbiciare il bilancio, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero.