Regione, Piano fabbisogni ospedali in linea con le norme: “Fino ad oggi nessuna programmazione”

” Il nuovo Piano dei fabbisogni della rete ospedaliera umbra, preadottato dalla Giunta regionale lo scorso 30 dicembre, è stato redatto nel pieno rispetto del Decreto ministeriale ’70/2015 e prevede un atto di programmazione che va a garantire una risposta al fabbisogno complessivo di posti letto anche rispetto alla localizzazione delle strutture ospedaliere presenti sul territorio, migliorando tra l’altro l’accessibilità ai servizi sanitari”. Lo ribadisce l’assessorato alla Salute della Regione Umbria guidato dall’assessore Luca Coletto. ” In merito alle dichiarazioni – spiega una nota della Regione – rese nei giorni scorsi da alcuni consiglieri regionali di opposizione. In particolare è necessario sottolineare che il parametro della popolazione di riferimento, utilizzato per l’anno 2015, è quello trasmesso dal ministero della Salute non solo all’Umbria, ma a tutte le Regioni italiane, per l’ovvio motivo che i parametri per la programmazione regionale sono definiti in maniera univoca, al fine di essere confrontabili a livello nazionale. Il Dm 70/2015 – aggiunge la Regione – non prevede, infatti, che le Regioni possano ridefinire ogni anno l’offerta dei posti letto massimi in relazione alle variazioni demografiche regionali, attivando o disattivando posti letto ospedalieri, a seconda dell’incremento  o decremento della popolazione residente e dei saldi di mobilità sanitaria. Per quanto attiene la programmazione dell’incremento dei posti letto, il Piano dei fabbisogni appena deliberato in forma di preadozione che sarà sottoposto a parere del ministero della Salute e sarà adottato dalla Giunta regionale solo a seguito di parere positivo, vuole garantire i reali bisogni di salute della popolazione. Precedentemente, infatti, non esisteva un provvedimento di programmazione della rete ospedaliera regionale che prevedesse un Piano dei fabbisogni complessivo, con la conseguenza che fino ad oggi tutte le strutture private sono state autorizzate e successivamente anche accreditate in maniera provvisoria senza parametri di fabbisogno di riferimento. Nello specifico, la delibera di Giunta 212 del 2016 prevede solo i fabbisogni dei posti letto accreditati e nessun fabbisogno di posti letto autorizzabili”. ” La programmazione dei posti letto privati, quindi – si sottolinea ancora – non tiene conto della localizzazione territoriale per cui tutta l’offerta privata autorizzata e accreditata alla data odierna è prevista, su base storica, solo nella provincia di Perugia e nelle strutture private realizzate nella provincia di Perugia sono previsti posti letto accreditati e utilizzati dal Servizio sanitario regionale e posti letto ad utilizzo privato attualmente non inseriti in nessuna programmazione. In aggiunta a tale programmazione esistente, ma non riportata nella delibera della giunta regionale 212 del 2016 esiste agli atti della Regione l’autorizzazione, in assenza di qualsiasi programmazione per il territorio della provincia di Terni, alla realizzazione di 80 posti letto, ancora non realizzati. Il nuovo documento di programmazione deliberato dalla Giunta regionale intende superare tali incongruenze e definire l’offerta complessiva già realizzata nella provincia di Perugia e quindi anche i posti letto autorizzati, accreditati e utilizzati solo a fini privati. Si punta inoltre a definire l’offerta complessiva nel territorio della provincia di Terni con gli stessi parametri di quella realizzata per la provincia di Perugia (approvata dalla precedente amministrazione) e nell’ambito di questa offerta complessiva parametrare la quota accreditabile e quella utilizzabile ai soli fini privati sempre con gli stessi parametri  già esistenti per l’offerta privata presente nella provincia di Perugia”. Proprio per ridurre il fenomeno della privatizzazione, i calcoli sul privato autorizzabile e accreditabile sono stati effettuati sulla base della popolazione attualmente residente, ha spiegato ancora l’assessorato alla Sanità. “La differenza tra la definizione dei posti letto privati già garantita dalla precedente amministrazione in assenza di un Piano di programmazione complessiva cui far riferimento e l’attuale programmazione si palesa quindi: dal punto di vista sostanziale, nell’aver recuperato tale carenza di programmazione dando equità e trasparenza al sistema che darà chiarezza di cosa si può autorizzare e accreditare nel territorio regionale e non come fatto finora procedendo ad autorizzazioni e accreditamenti delle richieste pervenute; dal punto di vista quantitativo, nell’aver definito quanto realmente si può autorizzare nella provincia di Terni utilizzando gli stessi parametri della precedente amministrazione per far realizzare tutti i posti letto della provincia di Perugia e non al contrario procedere ad autorizzare posti letto come gli 80 sopra citati per i quali sarebbe davvero interessante capire il parametro cui si è fatto riferimento per definirli congrui con la programmazione”. ” E’ importante sottolineare – prosegue la nota – che l’unico iter corretto è quello di determinare l’entità dei posti autorizzabili e accreditabili con una programmazione, mentre la precedente amministrazione ha autorizzato e accreditato strutture private in assenza di qualsiasi programmazione, e questo è particolarmente evidente soprattutto per le strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi comprese quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio, a proposito di illegittimità”. Come previsto dalla normativa vigente, viene ricordato, “le Azienda sanitarie possono stipulare accordi contrattuali con le strutture private accreditate in base al fabbisogno e per tanto gli accordi non sono affatto illegittimi, anzi specificatamente previsti per legge al fine di garantire le migliori performance del sistema sanitario regionale”.