Rifiuti, i sindacati litigano sull’azienda unica

PERUGIA – I sindacati litigano sui rifiuti. Da un lato Cisl e Uil, impegnati nella richiesta di un’azione unitaria. Per Uiltrasporti e Fit Cilsl “bisognerebbe rivedere il sistema della raccolta differenziata, oggi troppo costoso per l’utenza e troppo oberante per gli addetti, chiamati a un maggior lavoro di manovalanza che determina l’incremento di lavoratori inidonei alla mansione”.

“Auspichiamo – proseguono Cecchetti e Giorgio – che si apra un tavolo di discussione, da noi più volte richiesto, per tentare di cambiare le attuali politiche di raccolta e smaltimento cercando di renderle più redditizie sul piano dei risultati, guardando anche a qualche amministrazione lungimirante al di fuori dell’Umbria, che ha già adottato nuovi sistemi con ottimi risultati, come Firenze”. “Da tre mesi – spiegano Cecchetti e Giorgi – ci viene rifiutato dall’assessore regionale Fernanda Cecchini, che ha la responsabilità delle politiche ambientali e dei rifiuti, un incontro richiesto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria. Una mancanza di dialogo con il sindacato che, qualora permanesse, potrebbe portare i lavoratori a protestare”.

Secondo Uiltrasporti e Fit Cilsl non serve in questo momento “’tirare la volata’ al tema dell’azienda unica regionale dei rifiuti che secondo noi, invece, va affrontato con le giuste cautele e con un approfondito confronto, in quanto coinvolge diversi interessi e rende necessario trovare le giuste tutele e garanzie degli addetti del settore”.

“Il tema dei rifiuti – hanno aggiunto Cecchetti e Giorgi – da chi governa la Regione è stato derubricato all’ultimo posto nella scala delle priorità con la conseguenza di stati di emergenza ogni due o tre mesi. I pronunciamenti sono solo per chiedere soldi e sacrifici ai cittadini, come avvenuto pochi giorni fa con le penali nei confronti di quei Comuni che, in forti difficoltà di bilancio e tesi a calmierare le tariffe nei confronti dei cittadini, non hanno risorse da spendere sul sistema di raccolta differenziata spinta che ha dei costi importanti”.

Risposta della Fp Cgil: “Sosteniamo  l’idea della chiusura del ciclo dei rifiuti (spazzamento, raccolta, raccoltadifferenziata, smaltimento) dove le varie fasi facciano capo ad un unico gestore (a nostro avviso, pubblico); ritenendo il rifiuto un valore, sostiene l’idea che a valle della raccolta differenziata siano promosse/favorite filiere produttive per il riciclaggio della carta, della plastica, del vetro per favorire nuova occupazione, contenere i costi del servizio di igiene urbana, favorire politiche economiche ecosostenibili. Questi i temi propri della FP CGIL Umbria, che in ogni circostanza, con qualsiasi interlocutore, al di là delle appartenenze politiche, ha portato con convinzione. FIT CISL e UILTrasporti si dovrebbero misurare su questi temi, anziché promuovere sterili e strumentali artificiose polemiche sindacali che per storia, cultura, tradizione, non ci appartengono né appassionano. In una stagione delicatissima relativa al sistema dei rifiuti (e non solo), dove sono a rischio posti di lavoro, sostenibilità/qualità del servizio, aumento delle tariffe, il tutto accompagnato da una forte voglia di privatizzare tutto, le OO.SS. sono chiamate a svolgere il proprio ruolo e la propria funzione, che non si può ridurre a slogan e facile demagogia”.

 

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