Sanità, l’ Azienda Ospedaliera di Perugia taglia le indennità a chi salva le persone. I Sindacati alla Regione: ” Vergogna ! “.

Una cosa da non credere quella che Cgil-Cisl-Uil sanità denunciano: l ‘Azienda Ospedaliera di Perugia, con il silenzio della Regione, sospende le indennità a medici e operatori che in questi giorni stanno cercando di salvare le persone dal coronavirus. Solo poche ore fa , la stessa Azienda aveva definito, in uno striscione gigante appeso nella facciata del Silvestrini, medici e infermieri eroi ai quali andava tutta la gratitudine del comunità umbra. ” L’ Azienda ospedaliera di Perugia – denunciano violentemente i sindacati -si prodiga a fare striscioni, salvo poi tagliare gli stipendi a medici e infermieri. Abbiamo lottato e continueremo a lottare contro questa vergogna “. Un attacco durissimo quello che i sindacati dei lavoratori della sanità umbra fanno ai vertici dell’Ospedale e alla Regione, dopo la sospensione delle indennità di sub-intensiva. ” Siamo in piena emergenza – attaccano – con decine di contagiati tra il personale sanitario e una grave carenza di dispositivi di protezione e operatori che non vengono messi in quarantena “. E la risposta dell’Azienda a questa situazione di emergenza senza precedenti quale è stata ? Tagliare le indennità a quelle stesse persone che, 24 ore prima, sono state definite eroi. ” Pretendiamo – rimarcano i sindacati – che l ‘azienda di Perugia torni immediatamente sui suoi passi e che la Regione riconosca per tutte le aziende dell’Umbria una indennità per il rischio infettivo-biologico, da finanziare con fondi straordinari “. Proprio in queste ore sta girando per i tanti piani del Silvestrini un volantino che denuncia l’assenza di tamponi per medici e infermieri, la carenza di ogni strumento di protezione e il venir meno delle tutele sulla mancata quarantena di alcuni operatori sanitari venuti a contatto con pazienti positivi. ” Pretendiamo – avvertono i Sindacati -che la Regione metta tutte le risorse necessarie integrando i fondi previsti. Gli eroi si riconoscono con i fatti, non a parole “. Eroi ieri, dimenticati già oggi.