Torna la spesa a casa, il progetto promosso dal Comune di Perugia

Perugia – Torna la spesa a casa, il progetto promosso dal Comune di Perugia, e realizzato in collaborazione con Confcommercio Perugia, Cooperativa Sociale B+, Confcommercio Perugia, EMI, EUROSPIN, CONAD, Connesi Spa e gli operatori commerciali del territorio, per l’acquisto e la consegna a domicilio della spesa. Il progetto era stato già attivato in occasione del primo lockdown, la scorsa primavera, grazie a un ordine del giorno della consigliera di Progetto Perugia Cristiana Casaioli, per venire incontro alle esigenze delle persone sole, in particolare anziani, disabili e coloro che si trovavano in stato di quarantena, inizialmente per il reperimento di beni di prima necessità, quindi anche per il resto della spesa.

Il nuovo servizio è stato presentato questa mattina in una video conferenza, a cui hanno partecipato l’assessore al Welfare del Comune, Edi Cicchi, l’assessore allo Sviluppo economico e Perugia Ultradigitale Gabriele Giottoli e la stessa consigliera Casaioli, oltre ai diversi partner, in video collegamento.

“In questa seconda fase dell’emergenza –ha spiegato l’assessore al Welfare Cicchi- abbiamo voluto riproporre il servizio, nella consapevolezza della sua necessità e del successo avuto già nei mesi del primo lockdown. Ringrazio la consigliera Casaioli per averci dato questo imput che ci ha permesso di ripensare il modello di servizio alla cittadinanza, mettendo insieme il settore profit e quello no-profit, in una contaminazione di solidarietà, e l’assessore Giottoli per essere sempre presente nelle “avventure informatiche” che i tempi ci impongono. Il progetto potrà durare nel tempo –ha concluso Cicchi ricordando che oggi si celebra la Giornata Internazionale della Disabilità – in modo da avere, anche da questo punto di vista una città più inclusiva.”

“Nei due mesi del primo progetto, dal 13 marzo al 15 maggio scorsi, -ha spiegato Casaioli- le richieste soddisfatte sono state 1600, soprattutto nella città compatta. Ritengo che ciò che conta, in momenti come questi, sia la solidarietà, soprattutto verso le fasce più deboli, come gli anziani. Il servizio adesso sarà allargato anche a tutti i cittadini che ne vorranno usufruire perché magari hanno paura anche di fare la spesa. Il progetto –ha concluso- è infine un modo per sostenere i commercianti e gli operatori economici cittadini, che stanno attraversando un periodo buio.”

Anche per l’assessore Giottoli “l’unione tra profit e no profit è il modello di sviluppo economico da perseguire per fare sistema, facendo leva sempre di più sull’infrastrutturazione digitale per l’erogazione dei servizi.

Soddisfazione per il progetto è stata espressa anche da tutti i partner presenti, a cominciare dal presidente Confcommercio Perugia Sergio Mercuri, che ha ricordato come il prossimo sarà un Natale difficile per tutti, anche per i commercianti e ha sottolineato la necessità di collaborazione e solidarietà, quindi Fabrizio Minelli in rappresentanza di Connesi Spa, Claudio Martinelli di Emi, e Fausto Spilla della cooperativa B+, che ha spiegato come funziona il progetto.

Beneficiari saranno sempre gli anziani over 65 e le persone disabili senza nucleo familiare, nonchè coloro che si trovano in stato di isolamento da Covid19, per i quali la consegna sarà gratuita. Ad essi si aggiungono anche tutte i residenti del Comune di Perugia che desiderino usufruire del servizio di consegna a domicilio, al costo di 5 euro. 

Sarà sufficiente telefonare al Numero verde 800-035880 per effettuare l’ordine (minimo 40 euro), dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 12. La spesa sarà, quindi, consegnata negli stessi giorni, dalle 15 alle 19. Ad occuparsi della ricezione, gestione e distribuzione degli ordini sarà la Cooperativa Sociale B+, sulla base dei diversi quartieri cittadini, effettuando la spesa negli esercizi commerciali aderenti più vicini al domicilio degli utenti.

Sarà possibile, come già nel corso della prima attivazione del servizio, effettuare pagamenti sia in contanti che tramite POS. 

“È un servizio facilmente accessibile, che permette di dare un sostegno alle fasce più a rischio, evitando gli spostamenti e quindi le occasioni di contagio. –ha spiegato Spilla-  Allo stesso tempo, contribuisce a fornire un sostegno all’economia locale e agli esercizi commerciali del territorio.”