Tre umbri indagati, tra cui uno in carcere, per contrabbando di sigarette

Quattro custodie cautelari, due in carcere e due agli arresti domiciliari, altri otto indagati, in tutto dodici misure cautelari, nei confronti dei componenti di una presunta banda dedita al contrabbando di tabacchi. Sono i provvedimenti adottati dal Gip del Tribunale di Avezzano che scaturiscono da un’indagine che nel settembre 2019 aveva portato a un maxi sequestro  in un casolare adibito a deposito clandestino alla periferia della città,  ai piedi del Monte Salviano. Furono scoperte tonnellate di prodotti tra tabacco tranciato e merce per il fumo. Insomma, una banda che gestiva una vera e propria centrale per la produzione e la lavorazione clandestina di tabacco e sigarette, con un giro d’affari milionario. L’accusa principale è quella di associazione a delinquere, l’operazione è stata avviata dalla Guardia di Finanza di Rieti insieme alle Fiamme Gialle di Avezzano.

Tre gli umbri coinvolti a vario titolo. É stato arrestato l’imprenditore dell’Alta Valle del Tevere Antonello Celestini,  58 anni, di San Giustino, mentre hanno l’obbligo di firma Leonardo Citti, 58 anni, di Perugia, e Fabio Rossi, 55 anni, di San Giustino.

L’approvvigionamento dei tabacchi, secondo l’accusa, avveniva tramite canali fuori dal regime commerciale del Monopolio e quindi in nero. Erano stati acquistati anche dei macchinari per la lavorazione del tabacco sfuso che veniva trasformato in sigarette di melassa da fumo, la cosiddetta shisha. C’era poi l’attività di distribuzione e commercializzazione nel territorio italiano a cui collaboravano delle persone reclutate proprio a tale scopo.