Vaccini, affondo di Draghi contro le Regioni: ” Trascurano anziani in favore di altri gruppi”

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi contro le Regioni sulle vaccinazioni. L’intervento del premier è duro, determinato e condivisibile. Non ne può più davanti a quanto sta avvenendo sui vaccini , con una serie di scivoloni e contraddizioni che stanno scatenando polemiche e indignazione. C’è in giro un risentimento forte, la gente disapprova questo modo di fare e agire. Così Draghi striglia le Regioni in modo inedito e deciso: ” Inaccettabile !”. Soprattutto quando questi comportamenti si scaricano sui diritti degli anziani, degli over 80 e sulle persone fragili.  L’affondo del Presidente Draghi è assai esplicito, punta il dito contro presunti favoritismi a favore di categorie che non avrebbero diritto. Che possono aspettare, in quanto non anziani e nemmeno fragili.  ” Per quanto riguarda la copertura vaccinale di coloro che hanno più di 80 anni, persistono purtroppo importanti differenze regionali, che sono molto difficili da accettare. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale”. E’ stato questo il discorso di Draghi al Senato prima di partire per il vertice europeo. C’è chi invoca la clausola di supremazia dello Stato verso le Regioni, una decisione forte che delegittimerebbe i governatori. Ma le regole vanno rispettate, soprattutto in un periodo come questo. Quanto sta avvenendo è una vergogna, offende un intero Paese. Tutte le Regioni hanno il dovere di attenersi alle priorità indicate dal Ministero della Salute: ”  Solo con una sincera collaborazione – ha detto Draghi – in nome dell’Unità d’Italia, il successo sarà pieno”. Sulla riapertura delle scuole Draghi ha sottolineato che ” è bene cominciare a pensare e pianificare le riaperture. Se la situazione epidemiologica lo permette, cominceremo a riaprire la scuola in primis. E cominceremo a riaprire le scuole primarie e la scuola dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua”.