Aborto, il vescovo di Terni “cancella” la scomunica per le donne e i medici. Fino alla Pentecoste sarà possibile “l’assoluzione”

TERNI – Cancellata la scomunica a chi ha abortito, a condizione di un sincero pentimento. Il vescovo di Terni, padre Giuseppe Piemontese,  ha concesso per il periodo che va dal mercoledì delle ceneri alla Pentecoste, a tutti i confessori della diocesi, la facoltà di rimettere la scomunica a tutti coloro che, fisicamente o moralmente, abbiano cooperato in modo diretto ed efficace a favorire l’aborto.

“Nell’uso di tale facoltà i presbiteri – è scritto nel decreto del vescovo – ricordando che essi svolgono “un compito ad un tempo di giudice e di medico” e che sono “ministri contemporaneamente della divina giustizia e misericordia, così da dover provvedere all’onore divino e alla salvezza delle anime” sappiano anzitutto consolare chi è angosciato ricordando che, qualunque cosa il cuore rimproveri, Dio è più grande del cuore dell’uomo e conosce ogni cosa. Dopo aver spiegato al penitente la gravità del peccato di aborto, il sacerdote deve anche verificare se il fedele è realmente incorso nella scomunica (disciplinata dal articolo none 1324 del diritto canonico) tenendo in considerazione anche le attenuanti, oltre – ovviamente – a imporre penitenze sacramentali “tali da favorire il più possibile una stabile conversione”.

Il gesto del vescovo si inserisce nell’Anno Santo dedicato alla Misericordia nel corso del quale il Papa invierà in ogni diocesi missionari-confessori che potranno perdonare anche quei peccati riservati alla Santa Sede, “per dare la possibilità – spiega il vescovo – a chi è in difficoltà di trovare aiuto nella Chiesa”.

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