Acciaio, l’Ue vuole imporre dazi sulle importazioni dalla Cina e Taiwan. L’Ast tira il fiato

La notizia viene battuta oggi dall’agenzia di stampa Reuters: la Commissione Europea intende imporre dei dazi alle importazione di prodotti di acciaio inossidabile dalla Cina e da Taiwan. La Commissione prevede di fissare l’importo del dazio al 25% per le importazioni dalla Cina e circa al 12% per quelle da Taiwan. La proposta dovrebbe essere presentata agli Stati membri dell’Ue nel corso della prossima settimana e entro il 26 marzo è atteso un pronunciamento che sarà provvisorio, in attesa dei risultati di un’indagine che si concluderà a settembre.

L’iniziativa è stata intrapresa dopo la denuncia presentata a maggio 2014 dall’associazione europea dei produttori di acciaio, Eurofer che parla di un totale di importazioni dalla Cina e Taiwan per circa 620 milioni di euro, che corrisponde a circa il 17% dell’acciaio inossidabile laminato a freddo circolante nell’Unione europea nel 2013 e venduto a prezzi ingiustamente bassi.

Le esportazioni totali di acciaio cinese sono salite, secondo Eurufer, al massimo storico di 93 milioni di tonnellate nel 2014: un valore che sempre Eurofer ha stimato pari al 60% del consumo totale di acciaio dell’Ue.

Per l’Ast si tratta di una buona notizia. Non più tardi della scorsa settimana Riccardo Marcelli, segretario regionale della Fim Cisl Umbria, intervenendo alla prima parte della riunione sulla siderurgia “Meeting of Industriall Europe basic metals committee” aveva lanciato un appello affinché “l ’Europa protegga le nostre produzioni di acciaio inossidabile”, tra cui quelle di Ast di Terni, dalle importazioni.

“Da quando siamo posti sul mercato e rientrati in ThssenKrupp – ha detto Marcelli – le produzioni di acciaio inossidabile ternane sono state sempre più penalizzate da pratiche commerciali sleali, protezionismo di paesi terzi ed eccessiva concentrazione dei produttori di materie prime. Questioni che hanno interessato pure gli altri competitor europei come Aperam, Acerinox e in parte Outokumpu. E’ assolutamente urgente valutare la possibilità di affrontare con decisione tutte le pratiche sleali e ciò è ancora più urgente in considerazione che l’eccesso di capacità produttiva che colpisce in maniera massiccia nazioni come Cina e Taiwan, inducono a pratiche commerciali sleali per esportare le loro eccedenze di produzioni”.

 “La conferma delle indiscrezioni di questi giorni, che vogliono la Commissione Europea pronta per il 25 marzo a sancire i dazi sugli acciai inossidabili provenienti da Cina e Taiwan, rappresenterebbe un elemento di grande importanza per tutti i produttori europei di acciaio, ad iniziare da Ast”, dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo. “E’ da tempo che ci siamo attivati, insieme al territorio, alle altre istituzioni, alle forze politiche e sindacali, affinché da Bruxelles -prosegue Di Girolamo – arrivi un pronunciamento chiaro su quanto richiesto dall’associazione dei produttori europei di acciaio con il pieno sostegno dei sindacati europei dell’industria. Gli acciai di scarsa qualità nel volgere di un anno, provenienti dai paesi asiatici, hanno raggiunto in Europa una fetta di mercato del 30%. Una cifra rilevante per produzioni industriali disattente alle tematiche ambientali e con standard di qualità che non possono essere paragonati a quelli europei. La misura richiesta con forza e presentata in varie occasioni anche alle organizzazioni europee, sia istituzionali che sociali, non è provvedimento di tipo protezionistico ma il giusto riconoscimento dei maggiori costi che i produttori europei sostengono a fronte di qualità, retribuzioni salariali e soprattutto rispetto dell’ambiente attraverso procedure certificate. Continueremo a lavorare – dice il sindaco – anche in sinergia con il Governo, in particolare con il ministero delle Attività Produttive, affinchè le indiscrezioni rilanciate da rilevanti fonti informative e sindacali europee trovino l’adeguata concretizzazione il 25 marzo”.

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