Acque contaminate, l’Umbria tra le regioni maglia nera

PERUGIA – L’Umbria è una delle regioni peggiori per quanto riguarda i pesticidi nelle acque. A dirlo è il Rapporto nazionale pesticidi nelle acque dell’Ispra, l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale. Un documento che doveva mostrare la presenza di sostanze “indesiderate” e che evidenzia una brutta sorpresa: dal 2003 al 2014 queste aumentano e crescono del 20 per cento i campioni contaminati. “Sono state trovate 224 sostanze diverse, un numero sensibilmente più elevato degli anni precedenti”, dice il rapporto.

Sono state trovate tracce di pesticidi nel 63,9 per cento dei campioni dei 1.284 punti di monitoraggio, per le acque sotterranee la contaminazione è al 31,7 per cento. Contaminazioni dunque oltre la soglia permessa, nonostante la Coldiretti abbia evidenziato la diminuzione della vendita dei prodotti fitosanitari. La novità sta nell’aver trovato miscele particolari, anche 48 sostanze in un solo campione. Particolarmente diffusa è la presenza dei neonicotinoidi, del glifosato e l’ampa. In questi quadro dunque Toscana e Umbria appaiono le peggiori, ma mancano i dati di molte regioni.

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