Acquisto di casa, la Regione viene in aiuto con 3 milioni e 600mila euro

Arrivano gli aiuti regionali per l’acquisto della casa per complessivi 3 milioni e 600 mila euro. La giunta regionale ha approvato infatti i criteri per l’assegnazione dei contributi a favore di tre particolari categorie sociali: giovani coppie, famiglie monoparentali e single. Già nel 2011 è stato emanato un bando per l’erogazione di contributi a favore di giovani coppie, coniugate o conviventi da non più di due anni,  in procinto di acquistare la prima casa. Nel 2012 la giunta regionale decise di allargare la platea dei beneficiari anche ai single ed alla famiglie monoparentali.

In attuazione di tale programma, negli anni successivi, sono stati emanati tre bandi, finalizzati a soddisfare l’esigenza di acquisto della prima abitazione, ed in particolare dunque delle giovani coppie, di età non superiore a 40 anni; delle famiglie monoparentali, ossia costituite esclusivamente da un solo genitore con uno o più minori a carico; e dei nuclei composti da una sola persona, già facenti parte di un nucleo familiare anagrafico a se stante ovvero ancora inseriti in altro nucleo familiare dal quale intendevano distaccarsi.

Gli interventi dello scorso anno sono ormai giunti a conclusione con le graduatorie definitive ed attualmente sono in corso le procedure di erogazione dei finanziamenti.

“Ma la richiesta di un aiuto per l’acquisto della prima casa – ha spiegato oggi l’assessore Binti in conferenza stampa – continua ad essere consistente poiché sono sempre più numerose le famiglie che non riescono ad individuare soluzioni abitative adeguate alle proprie condizioni economiche.

Per questo motivo, la giunta regionale ha deciso di impegnare ulteriori risorse, anche nel 2014, per il finanziamento degli interventi  per oltre 3.600.000 euro complessivi”.

Rimangono pressoché invariati, rispetto al 2013, i requisiti richiesti per accedere ai contributi,  (cittadinanza  italiana  o di un Paese che aderisce all’Unione Europea o di Paesi che non aderiscono all’Unione Europea, in regola con le vigenti norme sull’immigrazione; residenza o attività lavorativa nella Regione Umbria da almeno ventiquattro mesi consecutivi; non titolarità del diritto di proprietà, comproprietà, nuda proprietà, uso, usufrutto o di altro diritto di godimento su alloggi, o quote parti di essi, ovunque ubicati  sul territorio nazionale e non aver mai usufruito di altri contributi pubblici, per l’acquisto o il recupero di una abitazione),  ma per poter concorrere viene introdotto un limite minimo di reddito Isee,  oltre chiaramente a quello massimo.

Al fine di favorire il ripopolamento dei centri storici avranno priorità in graduatoria i nuclei familiari che individuano l’alloggio nelle zone A del Comune (ad eccezione delle zone A delle frazioni), differenziandoli tra coloro che acquistano a Perugia e Terni e coloro che acquistano negli altri Comuni.

Per le giovani coppie e le famiglie monoparentali il contributo è pari al 40 per cento del costo dell’alloggio con un massimo di 40.000 euro nei centri storici di Perugia e Terni, nei centri storici degli altri comuni dell’Umbria il 35 per cento del costo dell’alloggio con un massimo di  35.000 euro. Per gli acquisti fuori del centro storico il contributo invece è pari al 30 per cento del costo dell’alloggio con un massimo di  30.000 euro. Per i single il contributo andrà calcolato sui metri quadrati dell’alloggio. Potranno essere ammessi a contributo fino a 60 mq  ed anche in questo caso saranno privilegiate le domande per alloggi situati nei centri storici: 450 euro al metro quadro (fino ad un massimo di 27mila euro) nelle città di Perugia e Terni, 400 euro al metro quadro (fino ad un massimo di 24mila euro) nei centri storici delle altre città ed infine 350 euro al metro quadrato (fino ad un massimo di 21mila euro) aldifuori dei centri storici. Saranno considerati con punteggi superiori anche le domande di famiglie che presentino ulteriori situazioni di disagio (ad esempio sfratti, portatori di handicap, lavoratori precari, ecc.). Gli alloggi da acquistare dovranno essere ubicati nella Regione Umbria; dovranno far parte di un fabbricato costituito da almeno due alloggi, accatastati nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6; dovranno avere una superficie utile non superiore a mq 95 mq e non devono essere di proprietà di ascendenti entro il secondo grado.

Resta in vigore anche la possibilità di accedere al Fondo istituito presso Gepafin per la concessione di mutui ipotecari assistiti da garanzia per l’acquisto della prima casa. Un filone di intervento, coperto dalle garanzie fornite dalla Regione, a cui hanno aderito numerosi bancari di interesse locale e nazionale.

“Comprare casa in tempi di crisi – sottolinea Vinti – è evidentemente cosa non facile, ma la vera impresa è anche quella di ottenere un mutuo, soprattutto se rientri nelle categorie di maggiore disagio. Secondo alcune stime solo il 16% delle richieste presentate dai giovani ottiene un via libera e di queste una buona parte, il 6% circa, sono supportate da firme di garanzia dei genitori. Le ragioni sono da ricercare nella loro “inaffidabilità”. Sono cioè, secondo il rapporto della Banca d’Italia, “soggetti a rischio”. Per questo motivo si tende a farne il meno possibile, a prendere tempo, allungare le istruttorie, scoraggiare la clientela, fino a quando i richiedenti si scoraggiano e rinunciano al mutuo. La Giunta regionale invece vuole aiutare queste famiglie in difficoltà mettendo in campo tutti gli strumenti possibili per garantire il diritto alla casa di ciascuna famiglia”.

La pubblicazione dei bandi sul Bolletino Ufficiale della regione dell’Umbria è prevista entro il corrente anno. Entro il prossimo 30 settembre tutti coloro che fossero interessati ad inviare suggerimenti o integrazioni ai bandi, prima della loro pubblicazione ufficiale, potranno farlo all’indirizzo internet stefano.vinti@regione.umbria.it.

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