Aeroporto, Sase: “Alitalia, scelta incomprensibile”. In arrivo il bando per il presidente
Una questione incomprensibile, una decisione a ciel sereno. E’ stata definita così dai vertici di Sase la decisione di Alitalia di tagliare i collegamenti con Roma. Al termine del consiglio di amministrazione che si è tenuto questa mattina, il vicepresidente di Sase, Giorgio Mencaroni e il consigliere Mauro Agostini hanno incontrato la stampa. Hanno definito la situazione dell’aeroporto San Francesco “preoccupante ma sotto controllo” e che soprattutto “non dipende dallo scalo umbro”. Il consiglio di amministrazione hanno detto “non ha ceduto le armi”. Poi, scendendo nel dettaglio delle questioni, hanno spiegato che con Ryanair “c’è una trattativa aperta per sostituire le rotte soppresse con altre”.
“Il taglio dei voli Ryanair dipendono dalla compagnia – ha affermato Mencaroni – e non perché la Sase non ha rispettato gli accordi”. Una scelta fatta quindi dalla compagnia, ma con la quale – è stato detto – il dialogo continua “sia per individuare altri e migliori collegamenti sia per ripristinare anche gli stessi voli”.
Più “complicata” viene considerata la questione Alitalia e del volo su Roma cancellato, “una decisione a ciel sereno e per noi incomprensibile”. Una decisione che “dipende dalle condizioni economiche di Alitalia e non dalla situazione dello scalo umbro”.
Il consiglio di amministrazione di Sase ha deciso di aprire due bandi, uno per l’ingresso di altri soggetti privati in ottica di aumento di capitale e l’altro invece per scegliere il nuovo presidente della Sase, “una figura che dovrà essere di caratura nazionale e internazionale”.
All’assemblea dei soci della Sase, in programma il 29 aprile prossimo e convocata per la chiusura del mandato per la nomina delle nuove cariche, Agostini ha annunciato che sarà presentata “una situazione migliorata per quanto riguarda la riduzione delle perdite, passate da 1,5 milioni di euro relativi al 2013 ad 850 mila euro per il 2015, e di incremento dei passeggeri, saliti del 30% rispetto al 2014 e con un dato per il 2015 di 275 mila passeggeri transitati”.
Anche per Mencaroni sono perdite “tutto sommato non insostenibili, visto che non ci sono in ballo milioni di euro come invece accade in altri aeroporti”.
Secondo i dati forniti dal direttore dello scalo Piervittorio Farabbi, sono state 35 mila le persone che da Perugia hanno volato su Roma in un anno. Dal 12 marzo scorso e fino a ieri, sono stati 1.500 i passeggeri totali, “dato che si può tradurre quindi in oltre 3 mila al mese”. Quindi per Agostini “nel 2016 l’obiettivo di superare i 35 mila era nel mirino” e pertanto “la decisione di Alitalia e” per noi incomprensibile, visto che per una tratta di start up come questa in solo un anno è impensabile avere immediati risultati economici”.