Ast, vince il sì con l’81 percento: accordo approvato. Confronto tra l’indotto

Si sono chiuse oggi alle 17 le urne all’interno dell’Ast sul referendum in merito alla bozza d’intesa siglata lo scorso 3 dicembre a Roma. Questi i risultati: aventi diritto al voto 2.399, votanti 1.951 pari all’81,32%. Hanno votato sì in 1.520, pari al 79,8%. Per il no invece 386 voti, pari al 20,2%. 8 schede bianche, nulle 37.

Sul referendum sono stati invitati ad esprimersi anche i lavoratori dell’indotto sebbene il loro non sarà un giudizio vincolate per l’accettazione dell’intesa. Rispetto al documento siglato al ministero, ieri nell’arco dei 3 turni di lavoro si sono svolte le assemblee di tutti i lavoratori dell’indotto. Le Assemblee hanno registrato una partecipazione al di sopra delle più rosee aspettative; nel complesso vi hanno partecipato oltre 350 lavoratori appartenenti anche a piccolissime aziende non sindacalizzate.

Unica nota dolente – dicono i sindacati – il mancato riconoscimento dell’assemblea da parte dell’azienda Ilserv, tra l’altro neanche comunicata, dopo che le Organizzazioni Sindacali avevano per tempo ottemperato a tutte le necessarie richieste. Su questo mancato punto che è un fondamentale diritto dei lavoratori, Cgil, Cisl e Uil hanno già scritto al Prefetto di Terni.

La discussione – animata in modo particolare nei turni di secondo e notte – ha evidenziato le criticità ancora presenti nel mondo dell’indotto, dopo l’accordo tra Ast e sindacati metalmeccanici.

Cgil Cisl Uil hanno proposto di considerare i due punti presenti nell’accordo sottoscritto al Mise il 3 dicembre 2014, come elementi di partenza per predisporre una piattaforma rivendicativa adeguata al sistema dell’indotto, da verificare periodicamente attraverso la costituzione di un coordinamento permanente di Rsu/Rsa di tutte le ditte Terze.

I lavoratori, hanno apprezzato lo sforzo profuso dal sindacato in questa fase ad hanno manifestato condivisione per il documento presentato da Cgil-Cisl-Uil che prevede quattro punti essenziali:

Un coordinamento di tutte le Rsu/Rsa dell’indotto che si relazioni con il consiglio di fabbrica Ast, e che aspiri ad iniziare una vera e propria contrattazione di sito a partire, ovviamente, dai cambi di appalto;

Un rifiuto incondizionato alla politica del massimo ribasso. Nel sito di viale Brin fare ribassi al valore dei capitolati, produce una regressione immediata dei diritti e della sicurezza nei luoghi di lavoro , contravvenendo anche al protocollo sulla sicurezza ancora vigente, e soprattutto aprirebbe una concorrenza sleale favorendo l’avvento della criminalità organizzata ed il conseguente mancato rispetto dei contratti collettivi nazionali;

Difesa dell’occupazione, delle professionalità e dei livelli salariali per i lavoratori dell’indotto evitando di scaricare su quest’ultimi la soluzione dell’uscita volontaria dei lavoratori Ast;

Un protocollo sugli appalti coinvolgendo tutti gli attori sociali ed istituzionali a partire dalla Prefettura di Terni che già ha espresso la disponibilità ad un confronto di merito.

Nell’immediato il coordinamento Rsu/Rsa ha predisposto il referendum sul documento che si terrà: domani dalle 11 alle ore 16 e dalle 20 alle 24 e venerdì dalle 11 alle 17

Il quesito sarà il seguente: “Sei favorevole al documento di Cgil-Cisl-Uil sull’indotto Ast che parte dal punto B capito 5 “Misure a salvaguardia dell’occupazione e dal punto G capitolo 6 “impegni delle istituzioni” dell’accordo tra sindacati di categoria e Thyssenkrupp innanzi al Ministero dello Sviluppo Economico in data 3 dicembre 2014?”

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