Ast/1, i clienti guardano altrove e i volumi produttivi vanno giù, le Rsu di nuovo in fibrillazione
TERNI – I volumi produttivi viaggiano sotto la soglia “di garanzia” e per le rsu dell’Ast si prevedono nuove grane. Nel corso degli incontri che la direzione aziendale sta facendo rispetto alla riorganizzazione del lavoro nei vari reparti, l’azienda ha comunicato ai rappresentanti sindacali che a febbraio la produzione si attesterà sulle 64mila tonnellate di acciaio, sotto la media quindi delle 80mila mensili stimate per arrivare a un milione annuo previsto dall’accordo del 3 dicembre. Un calo, secondo i vertici aziendali, sarebbe dovuto allo spostamento di alcuni clienti su altri siti industriali in conseguenza del luogo sciopero dei mesi scorsi all’Ast.
In virtù di questi volumi produttivi dalle 22 di sabato alle 22 di mercoledì 4 febbraio è prevista una fermata dell’area a caldo che per i sindacati “non sarà comunque sufficiente a colmare l’insaturazione” e potrebbe esserci, sempre a febbraio, un’altra settimana di stop per l’area a freddo.
Preoccupate le Rsu dicono che “La carenza di volumi che continua a persistere sta generando molteplici difficoltà per il futuro di Ast si ritiene quindi necessaria una verifica più approfondita rispetto agli andamenti produttivi e gestionali del sito ternano”. Un incontro con l’amministratore delegato Lucia Morselli è in programma per il 5 febbraio. “Le rsu – scrivono infine – a fronte dei chiarimenti che dovranno esserci nei prossimi giorni, si riserva di intraprendere ogni iniziativa utile a tutela dei lavoratori”.