Ast, Delrio “Insisteremo”, i sindacati: “Ecco perché abbiamo detto no”

“La trattativa Ast è andata male ma non abbandoniamo e continueremo a insistere”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, commenta così la rottura del negoziato che si è consumata poche ore fa. Più critico il ministro Guidi: “Troppo rigide le parti”.

Delrio e il ministro Guidi hanno formulato una proposta ad azienda e sindacati che sostanzialmente prevedere un dimezzamento degli esuberi, che da 550 passerebbero a 290, a fronte di un impegno dell’azienda di 110 miloni di euro di investimenti.

Nello specifico il lodo Delrio-Guidi prevede che il piano industriale dell’azienda sia cambiato nel senso dell’impegno a garantire il mantenimento del sito industriale e della capacità produttiva dell’area a caldo e dell’area a freddo. Previsti quindi investimenti per 110 milioni più lo spostamento a Terni della linea di laminazione di Torino ed il rafforzamento della struttura commerciale sia sul mercato italiano che su quello internazionale. Si riduce così l’impatto occupazionale, da 550 unità a 290, da gestire con procedure di mobilità volontaria e incentivata.

Il Governo ha inoltre offerto un’azione attiva di ricollocamento dei lavoratori eventualmente residuali dal processo di uscita. Sono confermati apprendistato e contratti a termine. In questo quadro il Governo ha proposto una mediazione che consente il mantenimento di importanti istituti contrattuali e il rinvio al confronto in sede aziendale per altri istituti del contratto integrativo. Su questa proposta di mediazione si è registrato l’irrigidimento dell’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, e il no dei sindacati. Il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini ha spiegato che “nel testo proposto dal Governo non sono state accolte le richieste delle organizzazioni sindacali, in particolare sul costo del lavoro e sul numero degli esuberi. Inaccettabile la clausola che prevede già da da ora il licenziamento dell’eventuale residuo esubero dopo i 24 mesi di Cigs. Anche sui volumi ed investimenti si è continuato a far riferimento al piano del 17 luglio che lo stesso Governo aveva ritenuto non condivisibile”.

Il segretario nazionale della Fim, Marco Bentivogli, che oggi a Terni per incontrare i lavoratori dell’Ast, ha puntualizzato che “non scegliamo noi di riaprire lo scontro: lo ha fatto l’azienda. Ci aspettiamo che oggi stesso l’azienda l’azienda invii la lettera per la procedura di mobilità degli operai, nonostante anche il Governo abbia chiesto di non farlo”.

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