Ast, Delrio: “L’accordo è a un passo; l’Ue rispetti gli impegni” Landini: “Non firmiamo licenziamenti e salari dimezzati”

“Dall’Europa non ci aspettiamo altro, rispetto a quello che ha garantito, e cioè che garantisca l’impegno assunto a suo tempo di valorizzare il sito produttivo”. Lo ha detto oggi a Bruxelles il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio rispondendo a una domanda sulla vertenza Ast di Terni e sul ruolo dell’Ue. Il commissario Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager, ha già fatto sapere di non voler riaprire il caso da un punto di vista della concorrenza, ma un sostegno Ue potrebbe venire in qualche modo attraverso la direzione industria, che è passata a novembre dalla guida italiana (Ferdinando Nelli Feroci e prima Antonio Tajani) a una commissaria polacca, Elzbieta Bienkowska. Intanto per domani in concomitanza con l’incontro cruciale al Mise, Parlamento europeo affronterà la vertenza dell’Ast verrà discussa, infatti, l’interrogazione presentata da Tsipras,

Tornando all’incontro di domani al ministero dello Sviluppo economico, Delrio ha detto che “nessuno più possa permettersi di non valutare nel merito le proposte” perché “nel merito l’accordo è a un passo”. Il sottosegretario lancia quindi un appello a tutti, “ad azienda e sindacati a chiudere la trattativa. L’azienda ha bisogno di ricominciare a produrre – dice – quattro settimane di sciopero metterebbero a rischio il sito. E’ un appello alla ragionevolezza, a mettersi a sedere e continuare a discutere. Si può discutere continuando a far lavorare la fabbrica.

“La trattativa di Terni – ha aggiunto Delrio – è una trattativa che credo debba trovare una svolta. Posso dire con assoluta certezza di dati che l’attuale piano industriale aiuta a mantenere occupazione, sito produttivo, tutte e due le linee, c’è il trasferimento di Torino, c’è l’assenza dei 530 licenziamenti con una mobilità volontaria, e quindi credo che su queste basi l’accordo sia possibile e a portata di mano. Spero che tutti abbiano a cuore prima di tutto il bene delle famiglie di Terni e quello del sito industriale e del territorio ternano – aggiunge – perché altre valutazioni di tipo più generale, che non riguardino esattamente la trattativa in corso, andrebbero a portare esiti difficili”.

Intanto il leader della Fiom, Maurizio Landini, anche oggi torna a dire che “la richiesta dell’azienda è quella di farci firmare i licenziamenti. Noi non abbiamo nessuna intenzione di firmare. Nemmeno un dimezzamento del salario. Domani lavoreremo ancora su questo fronte – ha continuato – Qualsiasi decisione andrà presa con il consenso di lavoratrici e lavoratori. Qualsiasi decisione sarà presa con un referendum”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.