Ast, il tribunale reintegra al lavoro l’addetto alla sorveglianza licenziato l’anno scorso

TERNI – Licenziato a febbraio del 2015 con la legge Fornero, e reintegrato ora in Ast dal Tribunale di Terni. E’ accaduto a un addetto alla vigilanza dello stabilimento di viale Brin. A febbraio dello scorso anno era stato messo alla porta dall’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, in base alla Legge Fornero secondo cui si può licenziare un lavoratore per un fatto disciplinarmente rilevante anche se non di gravità tale da meritare il licenziamento. Basta che il fatto, pur non grava, sussista. In tal case – dice la legge Fornero – l’azienda viene condannata a pagare un risarcimento che può variare dalle 1 alle 14 mensilità ma il posto di lavoro è perso per sempre.
Il Tribunale di Terni, accogliendo le richieste degli avvocati Crescimbeni e Lavari, difensori del lavoratore, ha stabilito che la sanzione espulsiva è stata troppo grave rispetto al caso contestato e quindi ha condannato l’Ast al reintegro del lavoratore licenziato e al risarcimento del danno (l’azienda dovrà pagare 12 mensilità).
“Da quanto risulta – spiega l’avvocato Crescimbeni – questo è il primo caso di reintegrazione in Acciaieria”.
Il legale si sofferma anche su alcuni aspetti della legge Fornero: “A livello legislativo forse – dice Crescimbeni – ma a livello applicativo essa è in vigore a tutti gli effetti anche se, nel caso di specie, il Tribunale di Terni ha superato le maglie strettissime della legge stessa volta a rendere residuali le ipotesi di reintegra. In effetti la Corte di Cassazione, in questi ultimi tempi, sta tentando di limitare, in via interpretativa, gli effetti più perversi della Legge Fornero in attesa, forse, di una modifica della stessa in sede legislativa”.

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